I Mondiali possono essere una tentazione irresistibile per un latitante, soprattutto se vive a poche centinaia di km dall’evento. In vista della partita di stasera tra Messico e Brasile, un trafficante ricercato da vari paesi del Sudamerica è stato arrestato mentre cercava di salire su un aereo per Fortaleza, dove si gioca Brasile - Messico.
L’uomo è di nazionalità messicana ed è ricercato nel suo paese e negli USA per traffico di anfetamine. Ha 49 anni ma il suo nome non è stato diffuso.
La polizia brasiliana è in allerta da prima dell’inizio del torneo e diverse persone sono già state repinte per precedenti legati a manifestaizoni sportive. Ma è probabile che nella rete cadano altri trafficanti, che decidono di rischiare la libertà pur di vedere la propria squadra giocare.
Le procedure di estradizione sono già iniziate e l’uomo rimarrà in cella a Rio (da dove aveva cercato di partire) finché la Corte Suprema non prenderà una decisione.
D’altronde anche in Italia più di un mafioso è stato tradito dalla passione per il calcio: il nonno di Sculli, noto capofamiglia della ndrangheta, fu identificato per aver assistito a una partita del nipote. E un paio di anni fa fecero scalpore le foto di un latitante della camorra a bordocampo durante un Napoli - Parma.