Mercoledi, 18 giugno, ore 21:00. Allo "Estádio Maracanã" di Rio de Janeiro andrà in scena la prima vera partita da dentro o fuori del Mondiale brasiliano. Nel gruppo B, Spagna-Cile, dopo i risultati della prima giornata, sarà la partita che potrebbe sancire una clamorosa eliminazione. La sfida tra le due "roja", sarà decisiva in quanto se gli spagnoli non dovessero vincere contro Sanchez e compagni, sarebbero praticamente eliminati.

La Spagna ha esordito contro gli Orange, che li hanno surclassati sul piano del gioco e dell'aspetto fisico. Forti del vantaggio su rigore di Xabi Alonso, gli spagnoli hanno subito l'impeto e l'esuberanza fisica degli uomini di Van Gaal. L'Olanda è sembrata squadra migliore; quadrata e soprattutto più preparata dal punto di vista atletico. E, dopo aver raggiunto il pareggio sul finire del primo tempo con un gol stratosferico di Van Persie (complice un Casillas spaesato) , ha preso il largo nella seconda frazione, sfruttando anche le amnesie e gli errori dei singoli del reparto difensivo spagnolo. Casillas, Sergio Ramos e Pique sono stati tra i peggiori della sfida, non riuscendo mai a trovare le contromisure a Robben e Van Persie. In occasione del secondo, e del quinto gol sono clamorose le mancanze dei due centrali difensivi. Per Casillas, imperdonabile l'errore per il 4-1 di Van Persie.

Ad inizio match Van Gaal aveva sorpreso un pò tutti dichiarando che aveva costruito l'Olanda che voleva: una squadra perfetta, addirittura la squadra più forte che avesse mai allenato. Poteva sembrare un pò presuntuoso da parte sua, ma il risultato ha dato ragione al neo allenatore del Manchester United. Ed il “cinque” del numero nove olandese, dopo il primo gol, a un tradizionalmente freddo Louis Van Gaal, si rivelerà alla fine quasi profetico. Degli spagnoli si parlerà fino alla partita contro il Cile di una squadra spaesata, appagata e distratta. Ai posteri l'ardua sentenza. Sicuramente non è la roja di quattro anni fa, anche se in quella occasione, all'esordio, la squadra di Del Bosque perse contro la Svizzera. Corsi e ricorsi storici. Gli spagnoli ci sperano, ma da loro ci si aspetta una reazione, quantomeno nell'orgoglio ferito.

Dalla roja europea a quella sudamericana. I cileni, che sulla carta avevano il compito più agevole del loro cammino, hanno faticato e non poco davanti ad una squadra molto organizzata e vogliosa come quella australiana. Forse i primi 25-30 minuti hanno fatto male alla squadra di Sampaoli. Partita virtualmente chiusa. 2-0 dopo 15 minuti (Sanchez e Valdivia), 70% di possesso palla, ed Australia mai in partita. Ma, i pericoli della vigilia vengono confermati al 34' quando da un cross innoquo, i difensori cileni, non certo dei marcantoni, si fanno cogliere impreparati subendo il gol di Cahill di testa. La partita si rianima, l'Australia ci crede e ce la mette tutta per raggiungere il pareggio quanto prima. Un miracolo di Bravo su Bresciano, vecchia conoscenza del calcio italiano, evita il tracollo della squadra cilena. Che si siede sul suo vantaggio senza opporre restistenza.

Gli australiani continueranno a premere fino al 90' quando il gol di Beausejuor chiuderà il match. Sampaoli non sarà contento di come è andata la partita, ma di sicuro si cullerà a dovere il mattatore della serata : Alexis Sanchez. Che fosse lui, l'uomo squadra, era risaputo. Ma la foga e la prepotenza con la quale Alexis si è preso la squadra sulle spalle è da campione assoluto. Un gol ed un assist per Valdivia nei primi 15 minuti, ed una presenza costante anche quando le offensive australiane si facevano insistenti. Difesa, palloni recuperati e tanta tanta intensità. Quando entrava in possesso di palla suscitava terrore negli occhi dei difensori australiani. Su di lui, e Valdivia, "mago" non troppo costante nelle sue prestazioni, si basa la vittoria cilena sui canguri, in attesa di un recupero migliore di Vidal. Lo juventino è sembrato deluso dalla sua prestazione ed affranto per le sue condizioni fisiche. In cileni sperano che possa recuperare al meglio per la partita con la Spagna. Sampaoli a fine gara : "E' un risultato importante. Per dar continuità alla nostra grande aspirazione di superare il girone e di andare avanti in questo Mondiale dovevamo assolutamente vincere e lo abbiamo fatto".

Già, la partita con la Spagna. Decisiva a questo punto. Con gli spagnoli che saranno obbligati a vincere. L'allenatore cileno lo sà e rincara la dose, mettendo, semmai ce ne fosse bisogno, ancora più pressione su Casillas e compagni : "La Spagna è campione del mondo in carica: conosciamo tutti il loro valore e le loro qualità. Si tratta di una delle migliori squadre del mondo e contro di noi giocheranno il tutto per tutto". Il vantaggio, psicologico e di risultati, è tutto per i sudamericani che, probabilmente, si giocheranno la partita con la consapevolezza di avere a disposizione due risultati su tre. Anche un pareggio potrebbe bastare, considerando che l'Olanda dovrebbe superare l'Australia e qualificarsi automaticamente per il secondo turno. Gli olandesi giocheranno la terza partita con le bocca piena e con la posibilità di eliminare i campioni del Mondo in carica, "vendicandosi" della sconfitta di quattro anni fa. Per evitare la disfatta, gli spagnoli hanno una sola possibilità : battere il Cile!