E' stato un periodo di preparazione ai Mondiali molto tormentato per gli azzurri. Dall'infortunio di Montolivo alle polemiche per l'esclusione di Rossi, dalla precaria condizione atletica di alcuni giocatori e ai risultati abbastanza deludenti dei test amichevoli. Ci mancava solo il guaio muscolare occorso a De Sciglio nell'allenamento di giovedì pomeriggio, a dover far ridisegnare a Prandelli l'assetto difensivo della squadra che questa sera (24 ore italiane, 18 ore locale) affronterà all'Arena Amazonia di Manaus l'Inghilterra nel debutto mondiale. Gli esami hanno evidenziato per il laterale azzurro una contrattura al bicipite femorale. Nessun stiramento quindi e taglio scongiurato. Assenza forzata contro i sudditi di sua maestà, ma fondate peranze di rientrare per la seconda partita del girone, contro la Costa Rica. L'ultimo brivido per casa Italia è giunto nel test di rifinitura. Una lieve distorsione alla caviglia ha costretto Buffon a qualche cura imprevista, ma l'allarme è presto rientrato.
Una vigilia condizionata anche dalle polemiche per le condizioni del terreno di gioco, definito un vero e proprio “campo di patate”. L'organizzazione ha assicurato che non ci saranno problemi, ma la sua affidabilità non è certamente di livello. Manaus, cone Natal, sede della sfida tra Italia e Uruguay, è nell'occhio del ciclone. L'organizzazione ha scelto di non acquistare le lampade richieste dalla Fifa e la conseguenza, con un campo scarsamente illuminato nelle ore notturne, è stata quella di creare un manto erboso non adatto a una manifestazione iridata. Solo sparuti ciuffi d'erba, per di più messi a dura prova dai fertilizzanti utilizzati. Non solo l'Italia, anche l'Inghilterra ha mostrato particolare disappunto per l'accaduto. A spegnere la polemica le parole di Prandelli in conferenza stampa "Il campo ce l’avevano descritto in pessime condizioni invece è in buone condizioni, non ottime ma buone".
Tuttavia, in casa Azzurri, a tenere banco sono ancora i dubbi di formazione. Perso quindi De Sciglio per l'esordio, davanti a Buffon la difesa rimarrà a quattro con Darmian a destra e lo spostamento a sinistra di Chiellini, con Barzagli e Paletta al centro, quest'ultimo preferito a Bonucci ancora in evidente ritardo di condizione. E' dal centrocampo in su che si annidano i dubbi. Due le idee di Prandelli. La prima, un 4-1-4-1, con De Rossi mediano, esterni di centrocampo Candreva e Marchisio, Pirlo e Verratti in cabina di regia e Balotelli unica punta. La seconda invece è quella di un 4-4-2, con l'inserimento di Immobile al posto di Verratti, con un centrocampista in meno e una punta in più. Ci sarebbe un'altra ipotesi, quella del 4-3-3 ormai più volte provato in allenamento e amichevole, con i freschissimi Cerci e Insigne pronti a volare sulle fasce, anche se il problema maggiore di questo modulo è il poco equilibrio in fase difensiva.
Importante la conferma di Verratti. Nei giorni scorsi il principino ha sofferto causa un attacco febbrile, ma gli ultimi allenamenti hanno mostrato un giocatore in piena ripresa. Lo spostamento di Chiellini a sinistra, soluzione estrema, utilizzata da Prandelli solo in rare occasioni, è da intendersi in modo cautelativo. L'Inghilterra sulla trequarti è dotata di solisti straordinari, capace di spaccare in due la partita, con imprevedibili accelerazioni. Fondamentale quindi la forza del difensore bianconero per arginare le progressioni di Sturridge, Chamberlain, Milner, Sterling e perché no dello stesso Rooney. "Hanno giocatori che sanno cambiare ritmo alla gara", Prandelli.
Probabile formazione:
Il clan azzurro è comunque carico, i Mondiali in Brasile sono un'occasione più unica che rara, che nessuno vuole fallire. Così Prandelli "L’ottimismo deve esserci perché abbiamo lavorato bene, con determinazione, precisione, senza lasciare nulla al caso. Sono convinto che vedremo una squadra che sa cosa fare in campo. L’ottimismo deve accompagnarci per tutto il lavoro fatto. Dobbiamo far tesoro delle ore di lavoro fatte in casa". Arriviamo al debutto contro l'Inghilterra non certamente nelle migliori condizioni, ma alla fine è un po' la storia di questa nazionale. Problemi, tante polemiche, pressioni. E' la solita storia alla vigilia di ogni grande competizione per gli azzurri. Anche per questo Prandelli ha voluto portare la nazionale lontano dal caos delle grandi città, preferendo il silenzio e la tranquillità di Mangaratiba. Ora però si gioca. C'è una nazione intera al di là dell'oceano atlantico, che al netto delle polemiche, è pronta a spingere gli azzurri. Perchè per gli italiani il mondiale significa estate, amore, passione, birre gelate davanti alle tv, maxischermi e piazze da riempire con gli amici. Al Mondiale dei mondiali la scena deve essere anche azzurra.