"Lasciate ogni speranza, o voi ch'entrate" sembra essere inciso affianco a "gruppo B". Il gruppo di Spagna, Olanda, Cile, Australia è stato infatti ribattezzato come il "Girone della Morte" per la sua difficoltà. La prima sfida è un remake della finale degli scorsi Mondiali: Spagna - Olanda, certamente con qualcosa in meno in ballo.
All'Arena Fonte Nova (Salvador) i campioni in carica arrivano con un uomo in più, Diego Costa, da introdurre nella mentalità spagnola del falso nueve. Dopo tormentate vicende per la scelta della Nazionale, il giocatore dell'Atlético Madrid ha scartato quella verdeoro (in Brasile non l'hanno presa bene, Costa è chiamato "Il Traditore"). La Spagna ha vinto tutto quel che ha vinto senza un attaccante di ruolo ed ora se ne ritrova uno vero in casa. Del Bosque rifletterà se cambiare modulo e/o quindi filosofia (addio tiqui taca?).
Juanfran rimane l'unico punto interrogativo per il tecnico (perché lasciare fuori Carvajal se ora uno come lui, in quel ruolo, avrebbe fatto comodo?). Per il resto la formazione dovrebbe essere chiara con l'introduzione del 4-2-3-1 che prevede: Casillas tra i pali; Juanfran (nel caso non ce la facesse, spazio a Azpilicueta), Piqué-Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets e Xabi Alonso in cabina di regia; tre catalani (Iniesta, Xavi e Pedro) in appoggio al colchonero Diego Costa.
In conferenza stampa il c.t spagnolo si è mostrato fiducioso: "Noi abbiamo una nazionale matura, non vecchia. Non abbiamo paura di nessuno e siamo al meglio". Poi Del Bosque assicura che "Non c'è nessuna relazione diretta fra la stagione del Barcellona e quello che significa il calcio in Spagna". Qualche parola sugli avversari: "Ma loro in quattro anni hanno cambiato moltissimo, 17 a 6 in proporzione - ricorda - noi abbiamo una Nazionale stabile dal 2010, loro hanno un eccellente allenatore che stimo molto, che conserva molte cose dell'essenza del calcio olandese e in avanti hanno gente molto pericolosa". Parla anche il Capitano della Roja, Iker Casillas: "Mi auguro di poter rivivere il trionfo sudafricano. Sappiamo che non sarà facile perchè da allora il ruolo di favorita lo ha la Spagna e tutti gli avversari vogliono fare il meglio possibile. Ma aver vinto è una motivazione e il nostro obiettivo è conquistare la seconda stella. Siamo i migliori al mondo da quattro anni e con fiducia e umilità ci mostreremo forti e con le idee chiare, per arrivare il più lontano possibile e difendere il titolo". Anche Xavi ha parlato: "Abbiamo ottenuto tante vittorie e sarebbe un errore cambiare stile. Sappiamo che vinceremo o moriremo con questo modo di giocare e chissà che non torneremo a fare la storia". Per quanto riguarda l'Olanda, "difensivamente è una squadra molto forte, con buoni giocatori, ma cercheremo di imporre la nostra personalità".
L'Olanda ha un'età media che si aggira attorno ai 23 anni e si presenta al Mondiale con due pezzi in meno: van der Vaart e Kevin Strootman. Il c.t Van Gaal è orientato sul 5-3-2 e fa di Van Persie la stella della sua squadra (a fine stagione il c.t olandese andrà sulla panchina del Manchester United e ritroverà il suo gioiellino). Dopo aver ruotato ben cinque portieri la maglia da titolare la indosserà Cillessen. In difesa vedremo Janmaat (protagonista giorni fa di un inconveniente in spiaggia con Van Persie: quasi colpiti da un kitesurfer distratto), de Vrij, Martins Indi, Vlaar e Blind; a centrocampo dentro il milanista De Jong assieme al giovanissimo Clasie (in patria lo hanno soprannominato "il nuovo Xavi") e Wesley Sneijder; davanti Robben e RVP a completare l'XI titolare.
Pochi giorni fa, invece, van Gaal ha commentato il girone, soffermandosi in particolare sul Cile: “Il Cile ha giocatori molto pericolosi, come Vidal, che avrei sempre voluto comprare, avrei voluto portarlo al Bayern Monaco, ma ha scelto la Juventus. Mi piacciono giocatori e squadre così. Sarà difficile per l’Olanda, ma siamo fiduciosi, nelle tre partite possiamo farcela". Per quanto riguarda la partita contro i campioni: "Cambieremo per colpa della Spagna, vogliamo chiudere tutti gli spazi e cambieremo atteggiamento”.
In occasione dei Mondiali l'unico precedente è quello dela finale del 2010 (decisa da Iniesta ai supplementari). Per il resto Spagna e Olanda si sono affrontate in altre 9 gare ufficiali: 4 vittorie per parte e 1 pareggio.
Van Gaal cerca la vendetta, Del Bosque vuole dimostrare che i suoi hanno ancora fame di vittoria. La passione, l'allegria spagnola, l'esperienza contro la giovinezza, la calma, l'audacia. Una rivincita o l'ennesimo sigillo della dominazione spagnola?