La lunga attesa è giunta al termine. Le strategie, i giochi, le audaci imprese, le sconfitte, noi vi narreremo (giusto per citare il proemio, riadattato, più importante della letteratura italiana). Oggi alle ore 22.00 italiane tutte le previsioni verranno forse capovolte o confermate, tutto l'entusiasmo sarà sfogato, tutte le chiacchiere diverranno fatti. Oggi il Mondiale 2014 è realtà. Inaugurano i padroni di casa, il Brasile, e la Croazia di Kovac nell'Arena Corinthians a Sao Paulo. Le due squadre fanno parte del gruppo A assieme a Messico e Camerun ed è inutile dire che i brasiliani sono i favoriti non solo per quanto riguarda la partita di stasera ma per tutto il torneo.

Le due Nazionali vantano un solo precedente, nel 2006, nel quale il Brasile si impose per 1-0 con gol del Pallone d'Oro Kakà. Il Brasile, al suo esordio, non stecca dagli anni 30 quando affrontò la Jugoslavia (1934) e la Spagna (1938). tempi ben lontani. Da allora 15 vittorie e 4 pareggi. Ah e bisogna ricordare che la Seleçao è l'unica Nazionale ad aver partecipato a tutte le 19 edizioni del campionato del Mondo dal 1930. Si può credere che i Pentacampeoes non hanno fame di vittoria ma in Brasile ricordano bene che le 5 Coppe sono arrivate tutte fuori dalle mura amiche (Svezia 1958, Messico 1970, USA 1994, Giappone e Corea del Sud 2002). In Sudafrica, quattro anni, i verdeoro furono buttati fuori dall'Olanda (che potrebbero incontrare se questa, come probabilmente accadrà, si classificherà seconda nel suo gruppo e se il Brasile, come certamente farà, si classificherà primo nel suo) in semifinale. Decise Wesley Sneijder.

Scolari opterà per un 4-2-3-1 che di brasiliano non ha nulla, anzi, il modulo è molto europeo. Tra i pali vedremo, forse per l'ultima volta, Julio Cesar; la difesa è il reparto più invidiabile con David Luiz, fresco del trasferimento al PSG, e Thiago Silva come coppia di centrali e Marcelo e Dani Alves rispettivamente come terzino sinistro e destro. In panchina ci sarà anche un degno sostituto come Dante; in mediana la diga Paulinho-Luiz Gustavo dovrà difendere il reparto arretrato; il trio davanti a loro sarà Hulk-Oscar-Neymar a sostegno dell'unica punta: Fred. su Fred bisogna spendere qualche parole. L'attccante della Flu non è particolarmente amato in patria, tutt'altro, visti i fischi che gli vengono rivolti. Non è il giocatore più tecnico al mondo ma non smette ancora di segnare.

In conferenza stampa Scolari è stato molto chiaro: "Non ho molti ricordi relativi alla vigilia della nostra prima partita di quell'anno, non ho nemmeno tante cose su cui riflettere. Bisogna solo concretizzare il buon lavoro fatto in allenamento. Ovviamente c'era un po' di ansia, ma è normale”. Il commissario tecnico ha nei giorni scorsi perso il nipote, ma guarda avanti con ottimismo: “La vita va avanti, ognuno ha una strada da percorrere. La mia forza è il lavoro degli altri, del mio gruppo. Ora possiamo dire che è arrivato il nostro momento, ma non solo il nostro: il momento di tutto il Brasile. Vogliamo scendere in campo tutti, questo è il nostro Mondiale.". Ha parlato poi anche la stella del Brasile, Neymar: “Ci si aspetta molto dalla nostra tifoseria: è il nostro dodicesimo uomo e a volte anche il nostro giocatore migliore. Con i tifosi al nostro fianco sarà difficile batterci. Io sono pronto ad aiutare i miei compagni, non gioco da solo: siamo in undici in campo e ancora di più fuori. Ognuno sa quello che deve fare, ora bisogna mettere in pratica le istruzioni di Felipao. Se ce la faremo, possiamo andare avanti. Io miglior giocatore? La cosa che mi interessa di più è vincere la coppa”. Il numero 10 brasiliano è apparso molto entusiasta di iniziare: “Come ha detto Felipao è arrivato il momento che il Brasile stava aspettando. Spero che passino in fretta le ore che ci separano dal fischio d'inizio del match contro la Croazia, ma sono felicissimo di essere qui. Voglio aiutare la mia squadra il più possibile. La vittoria del 2002? Me la ricordo molto bene." Tra le sue ispirazioni ci sono due avversari: "Messi e Cristiano Ronaldo sono i miei esempi. Parlando di Mondiale, mi ispiro a Romario e Ronaldo."

Kovac, uno degli allenatori più giovani a fare il suo esordio alla Coppa del Mondo (l'altro è il c.t del Messico), non ci tiene a pasare per la vittima sacrificale del torneo e alla vigilia della partita ha parlato così: "A volte i miracoli succedono e noi ce la metteremo tutta perché questa sia una di quelle volte. Conoscete il nostro orgoglio nazionale: ecco, il calendario ci ha fornito l'occasione di centrare un risultato storico, e di certo non ci arrenderemo fino alla fine nel tentativo di conseguirlo. Il Brasile è fortissimo e favorito, ma penso che tutto il mondo sia d'accordo sul fatto che la Croazia non parta mai battuta. Nessuno si diverte con noi, credetemi. E non succederà nemmeno al Brasile".

Questa è la quarta partecipazione della nazionale croata al Mondiale. Il risultato migliore lo ottenne a Francia 98 quando si classificò terza. E' una Nazionale piena di qualità, partendo dal centravanti, Mario Mandzukic del Bayern Monaco (che stasera non ci sarà perchè squalificato per un turno), e passando per i piedi di Luka Modric e Mateo Kovacic, concludendo con Rakitic.

Modulo a specchio per le Fiamme che schiereranno in porta Pletikosa; la difesa, al contrario degli avversari, è il reparto più debole nonostante l'esperienza di uomini come Srna (sulla fascia destra), blocco centrale Corluka-Lovren e a sinistra Pranjic; in cabina di regia ci si affida a Modric e Rakitic; sulla trequarti spazio a Olic, Kovacic e Perisic; davanti, il sostituto di Mandzukic sarà Jelavic.

Che si aprino le danze. E che si balli la tarantella, la samba, il flamenco, il lado, il valzer purché ci si diverti e vinca il migliore. Buon Mondiale a tutti.