Sono stati Neymar e il CT Felipe Scolari a presentarsi davanti alla stampa per parlare del match inaugurale di questo Mondiale. L'allenatore e il giocatore probabilmente più rappresentativo del Brasile, la Nazionale padrona di casa, hanno le idee chiare e vogliono arrivare fino in fondo, con l'aiuto di tutto il paese. Non hanno parlato degli avversari della Croazia, si sono concentrati soprattutto sulla spinta di cui la Nazionale avrà bisogno per andar lontano.

Scolari è stato l'ultimo allenatore a regalare un Mondiale al Brasile, nel 2002, nei mondiali di Corea e Giappone: "Non ho molti ricordi relativi alla vigilia della nostra prima partita di quell'anno, non ho nemmeno tante cose su cui riflettere. Bisogna solo concretizzare il buon lavoro fatto in allenamento. Ovviamente c'era un po' di ansia, ma è normale”.  Il commissario tecnico ha nei giorni scorsi perso il nipote, ma guarda avanti con ottimismo: “La vita va avanti, ognuno ha una strada da percorrere. La mia forza è il lavoro degli altri, del mio gruppo. Ora possiamo dire che è arrivato il nostro momento, ma non solo il nostro: il momento di tutto il Brasile. Vogliamo scendere in campo tutti, questo è il nostro Mondiale."

Anche Neymar concorda sull'unità di intenti dit tutta la nazione: “Ci si aspetta molto dalla nostra tifoseria: è il nostro dodicesimo uomo e a volte anche il nostro giocatore migliore. Con i tifosi al nostro fianco sarà difficile batterci. Io sono pronto ad aiutare i miei compagni, non gioco da solo: siamo in undici in campo e ancora di più fuori. Ognuno sa quello che deve fare, ora bisogna mettere in pratica le istruzioni di Felipao. Se ce la faremo, possiamo andare avanti. Io miglior giocatore? La cosa che mi interessa di più è vincere la coppa”.

Il numero 10 brasiliano è apparso molto entusiasta di iniziare: “Come ha detto Felipao è arrivato il momento che il Brasile stava aspettando. Spero che passino in fretta le ore che ci separano dal fischio d'inizio del match contro la Croazia, ma sono felicissimo di essere qui. Voglio aiutare la mia squadra il più possibile. La vittoria del 2002? Me la ricordo molto bene." Tra le sue ispirazioni ci sono due avversari: "Messi e Cristiano Ronaldo sono i miei esempi. Parlando di Mondiale, mi ispiro a Romario e Ronaldo."