Per Roy Hodgson è l'uomo più pericoloso della nostra nazionale. Ma Andrea Pirlo, in conferenza stampo quest'oggi in diretta da Mangaratiba, a Casa Azzurri, minimizza le parole del tecnico inglese. “L'Italia non è Pirlo, per noi conta solo il gruppo – spiega la luce del centrocampo azzurro – stiamo rivedendo gli errori delle ultime partite sia a livello offensivo che a livello difensivo, lavorando sodo, per migliorarci sempre di più e arrivare al meglio per il debutto contro gli inglesi. E' vero, abbiamo avvertito un po' di scetticismo intorno alla nostra squadra, ma noi siamo consapevoli della nostra forza e daremo tutto fino alla fine. Contro l'Inghilterra ce la giocheremo sicuramente alla pari”.

Un esordio che mette già un palio una fetta di qualificazione. Posta in gioco altissima, che Pirlo e compagni vogliono assolutamente portare a casa. “Noi siamo qui per vincere, il Mondiale in Brasile, nella terra del calcio e dei grandi campioni, è qualcosa che non capita sempre. Per cui dobbiamo fare del nostro meglio”. Passando invece al modulo, il centrocampista bianconero, interpellato poi su Verratti e sul ruolo che può giocare nella metàcampo azzurra, ha speso parole d'elogio per il giovane giocatore del Psg. “Io e lui assieme? Chi sa giocare a calcio non ha problemi di convivenza – commenta con grande stile – Verratti è molto giovane, ha grandi qualità e già da due anni gioca la Champions League. Ha tutte le carte in regole per diventare un grandissimo”. Non poteva poi non scappare una domanda su Balotelli, che sembra faticare a trovare la via del gol, a differenza del suo diretto concorrente Ciro Immobile. “Mario sa sacrificarsi per il gruppo, se fa questo poi il gol arriva perchè le occasioni si creano e si realizzano”.

Si arriva poi sul discorso personale, specialmente su punizioni, rinnovo Juventus e futuro in nazionale. “Mi piacerebbe battere il record di gol su punizioni della serie A – avverte Pirlo – mi mancano quattro gol per entrare nella storia, ho ancora due anni per cui posso farcela”. Proprio due anni, che equivale a dire al rinnovo biennale con la maglia bianconera. “Due anni ambiziosi in cui punto a fare molto bene – ripete – abbiamo annunciato solo oggi la firma, ma era già da tempo che era già tutto a posto”. Due anni ambiziosi, dicevamo, a scapito proprio del suo futuro in nazionale. “Come avevo già fatto intendere, alla fine di questo Mondiale credo sia giusto lasciare spazio ai giovani, e sono tanti quelli bravi che stanno crescendo nei nostri vivai e nelle nostre squadre. Punterò a chiudere al meglio con la Juventus le prossime due stagioni”. Chapeu, Andrea. Ora però facci sognare già da sabato a Manaus.