“Siamo nati in Bosnia, dove le strade sono molto più pericolose che qui”. L’ha presa sul ridere Safet Susic, il tecnico della nazionale bosniaca. La squadra è in ritiro per il Mondiale nella città di Guaruja, a un’ora circa da San Paolo, e nella notte di lunedì alcuni giocatori sono stati aggrediti insieme a Susic.
L’allenatore e quattro giocatori erano usciti a fare un giro a piedi, come tutte le sere, ma questa volta senza avvisare la security che in questi casi accompagna sempre i rappresentanti di una squadra in uscita. Susic e i suoi sono stati circondati da tre malviventi in bicicletta e armati di coltelli. Hanno chiesto loro di consegnare i soldi e qualunque oggetto di valore. Momenti di tensione che sono finiti quando una pattuglia è passata per caso da quele parti e ha provocato la fuga dei teppisti. Nessuno si è fatto male e la battuta di Susic dimostra che non c'è stato nessun problema. La Bosnia fa parte del Gruppo F insieme ad Argentina, Iran e Nigeria, ed esordirà nel Mondiale contro i sudamericani domenica 15 giugno alle 00:00 ora italiana.
Sicuramente l’episodio può dare un’idea dei contrasti e della situazione di un paese e con forti problemi in tema di sicurezza, un paese gigantesco in cui una grande quantità di pesone vive in condizioni difficili. Tutto il Sudamerica ha un problema di sicurezza che nasce da una situazione di povertà e rende molte strade altamente pericolose.
È il primo incidente di questo genere da quando le squadre sono arrivate in Brasile pochi giorni fa, e nessuno ha preso sottogamba la questione. Alcune squadre, come l'Inghilterra, hanno un proprio servizio di sicurezza oltre a quello proporzionato dalla FIFA. La voce "sicurezza" è sicuramente una delle più grosse nel bilancio delle spese per questo Mondiale, e non poteva essere altrimenti. Sarebbe nefasto per l'immagine del paese e della FIFA che ci fossero incidenti o problemi gravi legati all'incolumità dei giocatori.
(Fonte Mirror.co.uk)