A La Plata l'Argentina di Sabella mette a punto gli ultimi dettagli in vista dell'esordio di lunedi prossimo in Brasile contro la Bosnia di Dzeko. Tante le novità in campo contro la Slovenia, una formazione che potremmo chiamare tranquillamente ArgentinaB, che si schiera con un insolito 3-5-2 con Mascherano che in fase di possesso e non, si inserisce tra i centrali di ruolo che sono Basanta e Fernandez. Come terzini hanno agito Rojo sulla sinistra e Fernandez sulla destra, con Biglia ed Enzo Perez (neo acquisto del Valencia) al centro ed Alvarez e Maxi Rodriguez che aiutano in fase di non possesso il centrocampo e supportano in quella offensiva l'unica punta che apre spazi e prova a far salire la squadra, il pocho Lavezzi.
Nei primi 30-35 minuti la partita è controllata stabilmente dal possesso palla degli argentini che però è lento e macchinoso e quasi mai impensierisce la difesa slovena. Nonostante questo fraseggio sterile l'albiceleste sfrutta al primo errore in disimpegno di Cesar. Alvarez recupera palla e si apre la strada per un due contro due con i difenori centrali della Slovenia, punta lo stesso Cesar ed accentrandosi sul sinistro, trafigge l'incolpevole Belec sul primo palo. Il minuto è il 12' e l'Argentina si porta in vantaggio. Qualche minuto più tardi Biglia è costretto a chiamare il cambio a causa di problemi muscolari, al suo posto entra Campagnaro che va a fare il terzino sulla destra in una difesa a 4 più comune e con Mascherano che riprende il suo posto tradizionale al centro del campo assieme ad Enzo Perez. Al 24' altro sussulto della squadra di Sabella, dopo una mischia in aria di rigore, Maxi si ritrova al limite della stessa e dopo aver superato un avversario accentrandosi, cerca il gol "alla Del Piero", provando a sorprendere Belec sul secondo palo. Grande parata del portierone ex Inter che devia sulla traversa e poi in angolo. Dalla parte opposta nemmeno un tiro dalle parti di Romero, che deve ringraziare Mascherano e Campagnaro che alzano un muro davanti alla sua porta.
Nella ripresa il copione, ed il ritmo, non cambiano. Alvarez, in gran spolvero, forse mosso dalla possibilità di scalare qualche posizione nella ideale classificadi Sabella, è l'unico che prova, anche con conclusioni da lontano, ad impensierire il portiere sloveno. Ma niente da fare. Verso il 60' inizia la ruota delle sostituzioni, con Messi, Di Maria ed Aguero che fanno il loro ingresso in campo. Ma sono gli ospiti con Novakovic che impensieriscono, per la prima volta nel match Romero, che non si fa cogliere impreparato sulla conclusione del centravanti ex Colonia. La manovra offensiva dei padroni di casa si fa però più veloce ed incisiva e dopo svariati tentativi di realizzazione arriva il raddoppio con Messi. Azione personale sulla fascia sinistra della "pulce" che prova ad intrufolarsi tra tre difensori, la palla schizza a Di Maria sul vertice alto della lunetta dell'aria, pennella una "palombella" per la testa di Aguero che, sull'uscita ddi Belec appoggia per il rimorchio di Messi che appoggia facilmente a porta sguarnita, chiudendo di fatto la gara sul 2-0.
Per Sabella buone indicazioni in vista dell'esordio con la Bosnia, anche se l'Argentina è chiamata a cambiare passo e ritmo fin dalle prime battute se vuole metter sotto i bosniaci dall'inizio. Di certo l'ingresso dei tre campioni ed il recupero di Higuain, tranquillizza l'allenatore dell'albiceleste, che in questi giorni continua ad essere sotto la costante pressione dei media argentini. Per Messi i soliti problemi di stomaco prima dell'inizio della partita. Nonostante ciò la pulce è riuscita ad essere decisiva quando è stata chiamata in causa. Altra nota positivissima dell'incontro è la prestazione del "jefecito" Mascherano, forse esaltato dal rinnovo di contratto con il Barcellona, ma il centrocampista ha dominato la scena per 70 minuti con recuperi da una fascia del campo all'altra e lanci precisissimi anche a 50-60 metri per i compagni. Ha gestito il ritmo di gioco della squadra, sia quando c'era da ragionare, che quando si doveva accelerare. Un autentico jolly in difesa ed a centrocampo.