Arturo Erasmo Vidal Pardo nasce il 22 maggio 1987 a Santiago del Cile. La sua condizione familiare non è delle migliori: con i suoi genitori separati già dalla sua infanzia, Arturo diventa presto il capofamiglia, essendo il maggiore di quattro fratelli. Trascorre la sua fanciullezza in un piccolo quartiere di Santiago, San Joaquin, ed inizia a giocare a calcio nel settore giovanile del Deportes Melipilla. Gli osservatori della squadra cilena più prestigiosa, il Colo Colo, subito intravedono in lui grandi potenzialità e decidono di acquisire il suo cartellino dopo due anni. Ha cosi inizio la sua carriera. Il primo giorno fra i professionisti arriva all’età di 19 anni, sostituendo Gonzalo Fierro nei minuti conclusivi contro l’Universidad de Chile allo stadio “Monumental” (del quale diventerà l’idolo assoluto). La partita termina con la vittoria per 2-1 per il Colo Colo. Nel successivo Torneo di Clausura 2006 Vidal diventa uno dei perni della formazione titolare “Cacique”. La sua squadra, dopo essersi classificata seconda nel girone A dietro al Cobreloa del bomber Lucas Barrios, avanza anche nei quarti di finale e nelle semifinali, rispettivamente contro il Puerto Montt e il Cobreloa. Il 20 ed il 23 dicembre 2006 vince entrambi le finali contro l’Audax Italiano dell’attaccante Carlos Villanueva, ipotecando così il secondo titolo consecutivo. Durante la Coppa Libertadores 2006 Vidal trascina la sua squadra fino alla finale persa contro il Pachuca, segnando 3 reti e attirando le attenzioni di diversi club europei.
CAPACITA’ TATTICHE E MENTALI - La duttilità e l’intelligenza di Arturo si nota fin da subito ed è tale da permettergli di variare facilmente la sua posizione di gioco, adattandosi sia nel ruolo di difensore che di centrocampista. Nel Colo Colo gioca sia come terzino in una difesa a quattro composta da Henrìquez, Riffo, Ormeno davanti al portiere Cejas, oppure come centrocampista insieme a Matìas Fernandez, Gonzalo Fierro, Sanhueza e Melendez (davanti al tandem offensivo composto da Humberto Suazo e da Alexis Sanchez. Contestualmente in questi anni soddisfacenti con il suo club prende parte alla selezione cilena Under-20 per disputare il Campionato sudamericano di calcio che si disputa in Paraguay nel mese di gennaio 2007. Vidal è l’autentico trascinatore della nazionale cilena che, nonostante la terza posizione ottenuta nel girone dietro a Brasile e Paraguay con 6 punti, arriva a disputare ed a perdere la finale per il terzo posto contro l’Uruguay. Come abbiamo detto, è l’autentico protagonista dei suoi, siglando ben 6 reti durante l’arco del torneo diventando il vice-capocannoniere del torneo (dietro all’ex napoletano Cavani). Il 30 giugno 2007 si gioca il Mondiale Under-20 in Canada, un’importante vetrina per i giovani talenti di tutto il mondo, ed Arturo risulta fra i convocati della sua nazionale. Nel girone del Cile ci sono il Canada, l’Austria ed il Congo. Dopo la vittoria al debutto per 3-0 contro il Canada, Vidal realizza una delle tre reti con cui il Cile vince contro il Congo. Negli ottavi di finale i cileni se la vedono con il Portogallo, ma è ancora Vidal a siglare la rete decisiva del match. Sconfitti dall’Argentina in semifinale con un secco 3-0, i cileni si accontenta della vittoria per 1-0 contro l’Austria per la finalina per il terzo posto. Per Arturo si fanno sempre più insistenti le sirene di mercato dell’Europa. Così, dopo 56 presenze e 5 reti nella squadra dell’allora presidente Cristiàn Varela, prende la scelta che determina la sua carriera professionale: il primo luglio del 2007 il Bayer Leverkusen, grazie all’ottima trattativa svolta dal suo direttore sportivo Rudi Voeller, si aggiudica le sue prestazioni per una cifra intorno ai 5,2 milioni di euro (diventando così il giocatore cileno più pagato della storia). La quarta stagione al Bayer, dopo le prime tre condizionate da qualche infortunio, è quella che lo consacra nel calcio Europeo. In 44 presenze stagionali realizza 13 gol, affinando il suo istinto negli inserimenti che lo ha sempre caratterizzato. Le sue prestazioni gli valgono l’interesse dei maggiori club europei ma soprattutto di tre club italiani su tutti, che si contenderanno il suo acquisto : Fiorentina, Napoli e Juve.
L’ex direttore della Fiorentina, Pantaleo Corvino ha anche dichiarato apertamente in un’intervista a Tuttosport: “Vidal non l’ho semplicemente sfiorato, l’ho proprio incontrato perché venne a casa mia a Firenze ma alla fine la trattativa non si è conclusa”. Il Napoli fu molto vicino al suo acquisto, ma l’elevata richiesta d’ingaggio, fece si che i napoletani virassero su altri giocatori. Fu così che si concluse l’accordo con la Juventus, della quale è diventato un pilastro ed una macchina da gol, trascinando la squadra di Conte alla conquista di tre scudetti consecutivi. In 126 presenze in bianconero, il “moicano” ha realizzato ben 40 gol (18 nell’ultima stagione).
Paratici e i suoi collaboratori infatti erano volati in Germania per seguire Giuseppe Rossi, all’epoca attaccante del Villarreal e obiettivo dichiarato della Juventus, ma rimasero impressionati dalla prestazione di Vidal:” Lo scoprimmo in una gara di Europa League, Leverkusen-Villarreal, mentre seguivamo Giuseppe Rossi. Le cose succedono e devi essere bravo a capirle. Seguivamo Rossi, ma ci innamorammo di Vidal. Lui non usciva mai di casa tranne che per gli allenamenti, non stava benissimo lì. Siamo arrivati noi, e l’Italia era una destinazione gradita. Fu molto bravo il suo agente che capì la situazione, e Vidal accettò.
ASPETTO FISICO - Alto 181 centimetri per 77 chilogrammi di peso, Arturo Vidal rappresenta il tipico giocatore moderno capace di adattarsi ad ogni collocazione tattica gli si chieda di assumere. Un autentico jolly da sfruttare in qualsiasi situazione di gioco. Infatti gioca sia nella zona mediana del campo che nel reparto difensivo. Le sue caratteristiche migliori sono la dinamicità, la resistenza e la grande abilità di leggere le fasi di manovra della propria squadra. E’ molto abile negli inserimenti senza palla, gettandosi negli spazi. Fa della velocità di esecuzione una delle sue armi letali. Infatti è dotato di un ottimo e preciso piede destro, ma sa usare anche il piede sinistro in quanto diverse volte è stato collocato sulla corsia sinistra. E’ forte fisicamente ed inoltre la sua intelligenza tattica lo rende capace di rubar spesso palla quando viene posizionato davanti alla difesa con il compito di spezzare le trame offensive avversarie.
VERSO IL MONDIALE – Nonostante abbia giocato per un quarto d’ora nell’amichevole contro l’Irlanda del Nord, si è scatenato un caso per le sue condizioni fisiche non ottimali. Operatosi al menisco del ginocchio destro il 7 maggio scorso, la fase di recupero è stata affidata prima allo staff medico juventino, successivamente a quello della nazionale che lo ha dichiarato “arruolabile” per il mondiale. Il giocatore non soffre particolarmente, ed ha iniziato da un paio di settimane a lavorare, prima separatamente, poi in gruppo. Anche se non ha effettuato dichiarazioni ufficiali, dal ritiro cileno trapelano notizie positive sulla sua condizione fisica. Tutto queste preoccupazioni e schermaglie dovute alle parole del medico che ha operato il cileno : “Se dovesse scendere in campo prima del 7 Luglio, rischia la ricaduta”. Ma per Sampaoli è quasi guarito, il cileno dovrebbe partecipare regolarmente al Mondiale in Brasile.