In ogni grande manifestazione, la Germania parte sempre tra le favorite d'obbligo per la vittoria finale. Che siano Mondiali ed Europei, è lecito attendersi i tedeschi in semifinale, e nelle ultime rassegne il pronostico è stato sempre rispettato. Finale persa nel 2002 contro il Brasile, semifinale casalinga persa contro l'Italia nel 2006, sia lodata quella partita, finale persa contro la Spagna agli Europei 2008, semifinale persa contro la Spagna ai Mondiali sudafricani del 2010, semifinale persa contro l'Italia negli Europei del 2012. Si ecco, la Germania c'è sempre, ma manca il passo finale. Metaforicamente parlando, un po' come una squadra dal possesso palla spettacolare, che mette le tende nella metacampo avversaria, ma a cui manca sempre il passaggio giusto per concludere. La Germania arriva immancabilmente in fondo, ma non vince mai. O perlomeno, non vince un Mondiale dal 1990, a casa nostra, lo sgarbo più grande. Ecco che si apre uno scenario da legge dei grandi numeri: dopo la conquista della Coppa Rimet del 1970, il Brasile si prese una pausa di 24 anni, prima di rialzare la Coppa del Mondo nel 1994. Così anche noi, dopo il Mundial in terra di Spagna del 1982, aspettammo 24 anni prima di colorare di azzurro il cielo sopra Berlino (ah, benedetto Marco Civoli). Un po' azzardato, ma se la matematica non è opinabile, dovrebbe toccare proprio ai tedeschi, che vinsero l'ultimo Mondiale nel 1990, quando Lothar Matthaws sollevò la coppa all'Olimpico di Roma.
Centrocampo da urlo
La toccatina è concessa, ma è innegabile che i 23 di Loew siano una delle formazioni più complete presenti in Brasile, come testimonia la seconda posizione nel ranking FIFA. Forte innanzitutto di un centrocampo di primissimo ordine, con i vari Kroos, Schweinsteiger, Khedira, Ozil, Muller, Gotze, Draxler. Se ci fosse da trovare un punto debole, quello potrebbe essere la difesa, perchè qualsiasi sia la coppia centrale, peccherebbe sempre in rapidità: Hummels, Mertesacker, J. Boateng e Howedes, tutti centrali di gran livello, non fraintendiamoci, ma se un difetto ci deve essere, è proprio la lentezza. Davanti c'è quel vecchio volpone di Miro Klose, 36 anni il prossimo 9 giugno, che avrà la motivazione extra di superare Ronaldo nella speciale classifica dei cannonieri all time nelle fasi finali di un Mondiale. La statistica attualmente vede il brasiliano avanti di una sola lunghezza, 15 a 14, ed è probabile che il tedesco polacco possa riuscire nel sorpasso in Brasile, proprio a casa di Ronnie.
Modulo spregiudicato
Loew ha sorpreso fin da subito, imponendo ai suoi ragazzi un gioco a forte spinta offensiva. 4-2-3-1, che esalta l'enorme qualità delle giovani mezzepunte a disposizione del CT. Continui cambi di posizione e pochi punti di riferimento, attuabile grazie alla velocità e alla duttilità di giocatori del calibro di Muller, Gotze, Reus, Ozil e Schurrle
Qualificazione a mani basse
I tedeschi hanno dominato il girone C di qualificazione alla rassegna mondiale, imponendosi su Svezia, Kazakhstan, Austria, Irlanda e Far Oer. Una marcia quasi incontrastata, 28 punti in dieci partite, 36 reti segnate e un solo pareggio, per di più rocambolesco. Sopra di quattro reti dopo 55' in casa contro la Svezia all'Olympiastadion di Berlino, gli undici di Loew si sono fatti rimontare clamorosamente dagli svedesi.
Girone G
Inseriti nel girone G con Portogallo, USA e Ghana, i tedeschi sono ampiamente favoriti per il passaggio come prima. L'unica incognita può essere rappresentata dall'esordio di fuoco contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, che deve però recuperare dai recenti problemi fisici che lo hanno limitato nelle ultime settimane. Il big match di apertura del girone avrà luogo il 16/6 alle 18:00 a Salvador. Le successive sfide il 21/6 a Fortaleza alle 21:00 contro il Ghana e il 26/6 a Recife alle 18:00 contro gli USA dell'ex Klinsmann.
Alla prova di maturità
Quella degli Ozil, Khedira, Muller è una generazione esplosa nel 2010 in Sudafrica, quando arrivarono ad un Puyol dalla finale contro l'Olanda, ed è attesa ad una vera e propria prova di maturità. Agli Europei del 2012 una cavalcata quasi indisturbata fino alla semifinale con l'Italia, la bestia nera da sempre dei teutonici. La doppietta di Balotelli consegnò alla Germania l'ennesima delusione di un decennio pieno di piazzamenti ma avaro di vittorie, perlomeno a livello nazionale. 3 volte campioni del mondo, nel 1954( il famoso 'miracolo di Berna'), nel 1974 e nel 1990, la Germania si presenta sempre come favorita, per tutti ogni volta è il loro anno buono. Manca sempre il passo finale, il colpo di reni, patriotticamente parlando si spera non arrivi.
Formazione ideale