Che il Belgio sia una delle compagini più attese al prossimo Mondiale è cosa risaputa da tempo. Col passare dei giorni aumenta però la consapevolezza di trovarsi al cospetto di un gruppo con credenziali importanti. La squadra di Wilmots rappresenta il giusto mix tra esperienza e talento, spensieratezza e cinismo. Sul campo della Svezia una vittoria convincente, figlia di una difesa ormai granitica, guidata dalla leadership incontrastata di Kompany e dal senso della posizione di Van Buyten, e di un reparto offensivo da stropicciarsi gli occhi. Abbonda il talento sulla trequarti belga. Hazard è a un passo dal salire il gradino che porta al cospetto di Messi e Ronaldo e non dimentica di farlo notare.
Il risultato finale, 2-0, è frutto di due assoli di rara bellezza. Se l'infortunio di Benteke aveva in parte sopito gli entusiasmi nella corsa alla rassegna iridata, le ultime apparizioni di Lukaku stanno cancellando ogni timore. Dopo la tripletta di qualche giorno fa, ecco un altra firma importante. Imbeccato da Witsel, il centravanti controlla e non perdona dal limite col sinistro.
Il raddoppio, nella seconda frazione, è tutto frutto dell'infinita classe di Eden. Consueta accelerazione, scambio rapido con De Bruyne e appoggio delicato a superare Isaksson. Il tormentato finale di stagione, condito dai dissidi con Mourinho, sembra acqua passata e Hazard pare pronto a stupire il Mondo.
La Svezia si conferma, come prevedibile, poca cosa, soprattutto in assenza di Ibrahimovic.