Prandelli studia l'Italia. Sceglie e riflette, pensando al giusto assetto da definire prima della partenza Mondiale. Scruta uomini e idee, ipotizzando variazioni al tradizionale rombo proposto con l'Irlanda. A supportare il Commissario Tecnico Daniele De Rossi. Il giallorosso, rincuorato dalla cura Garcia, ha mostrato smalto antico nella stagione trascorsa e rappresenta il perno attorno a cui distendere interpretazioni differenti. Da schermo davanti alla difesa a volante di un ipotetico reparto a tre.
L'amichevole di Craven Cottage è risultata deleteria per la nostra Nazionale. Un addio, quello di Montolivo, già operato, e un brivido, per Aquilani. Senza il rossonero, Prandelli, alla luce delle convocazioni, pare pronto a virare su uno schema che esalti gli esterni. In questa ottica va vista la conferma di Insigne a discapito di Destro.
Proprio De Rossi parla del compagno costretto a lasciare il sogno mondiale "E' un giorno triste. Nel calcio non c'è cosa più brutta di un infortunio, soprattutto alla vigilia di una competizione che aspetti da anni. Riccardo è uno dei "vecchi" , ha sempre partecipato alle manifestazioni, sempre corretto. Speriamo di fare un grande Mondiale anche senza di lui e per lui. E' un'assenza difficile da compensare. Pensarlo così è triste. Ci ho parlato ieri, sta male. Da un incidente si guarisce, ma per un Mondiale se ne parla tra quattro anni. E poi, a un passo dalla partenza, sa di beffa”
Dalla tristezza alla speranza, pensando all'impresa "Sono ottimista in vista del Mondiale. La partita con l'Irlanda ha dato solo alcune indicazioni; fisicamente eravamo in difficoltà perché abbiamo lavorato tanto in vista del 14. La partita non era il nostro obiettivo principale. Impossibile ieri essere brillanti, soprattutto contro squadre fisiche come quelle anglosassoni: non conoscono la parola amichevole, e lo dico in senso buono, giocano sempre agli stessi ritmi".
L'esordio, difficile, contro i leoni inglesi guidati da Rooney e Hodgson. Le difficoltà di affrontare la partita in un clima torrido "Giocheremo con l'Inghilterra in condizioni climatiche disastrose. Già l'anno scorso l'abbiamo visto e sarà anche peggio, ma anche l'Inghilterra si sarà preparata in questa funzione. Il nostro vantaggio per il discorso climatico sarà sottile. Due anni fa poi abbiamo vinto con loro solo ai rigori. In ogni caso tutti noi vogliamo lasciare il segno, è la manifestazione più importante che c'è. Io ho grande orgoglio per la mia terza partecipazione: ho già vinto a 22 anni , soffrendo la squalifica e rialzandomi, ma vorrei vincere ancora e fare bene. Sono tanti anni poi che non faccio la Champions, ma mi piacerebbe mettermi in mostra. L'Italia, poi, è tra le squadre che può vincere il Mondiale e arrivare fino in fondo. Siamo maestri quando arrivano manifestazioni del genere. Non dico che siamo favoriti, ma, se non si parte per provare a vincere, è inutile farlo. Questo poi è un gruppo che si sta unendo sempre di più, e l'infortunio di Montolivo potrebbe farlo ulteriormente”.
Una Nazionale in grado di forgiarsi nelle difficoltà. L'Italia, terra di polemiche e scandali, prova a compattarsi attorno a una squadra che non parte con i favori del pronostico, ma ama giocare competizioni ad alto tasso adrenalinico. Dalle ceneri di Calciopoli fiorì un'epopea irripetibile. In Brasile si sogna un nuovo capitolo "Non ricordo partenze tra ali di folla o portati in trionfo. L'anno in cui siamo partiti nello scetticismo generale è stato l'anno che abbiamo regalato la gioia più grande, nel 2006. E questa, nonostante sia una Nazionale che ha diviso per le scelte e il codice etico, anche se non ha vinto ha ottenuto indiscutibilmente dei risultati. Sarà la Nazionale della qualità. C'è talento, palleggio, tocco di palla. Il calcio espresso in questa gestione ha sempre sfruttato questo tipo di giocatori. E poi abbiamo fatto una preparazione diversa, tanto lavoro fisico, più del solito, a volte noioso, ma tanto in vista del caldo. Sono cose però stimolanti per noi perché si vede che c'è uno studio dietro"