La Bosnia è all’esordio assoluto in un campionato del Mondo, per la Costa d’Avorio sarà la terza edizione consecutiva. Per gli europei il prossimo impegno sarà quello del 3 giugno contro il Messico prima di volare in Brasile per l’esordio del 15 giugno al Maracanà contro l’Argentina. Bosnia che oltre ai sudamericani affronterà Nigeria e Iran nel gruppo F. La Bosnia è una delle nazionali più in crescita degli ultimi anni. Dopo aver sfiorato la qualificazione all’ultimo Europeo perdendo solo ai playoff, la squadra di Susic ha centrato la qualificazione al Mondiale brasiliano vincendo il gruppo G della zona europea davanti alla Grecia. La Costa d’Avorio è pronta a disputare il suo terzo Mondiale. In Germania nel 2006 e in Sudafrica nel 2010 sono arrivate due eliminazioni nei gironi ma l’esperienza e la qualità della squadra del ct Sabri Lamouchi, ex centrocampista di Parma e Inter, probabilmente non ha precedenti. Yaya Tourè arriva al Mondiale da assoluto protagonista; forse il miglior centrocampista al mondo in questo momento.

LA PARTITA

Dopo 3 minuti il primo tiro pericoloso degli africani con Gradel che da 30 metri impegna Begovic che devia in angolo. La Bosnia cerca di ragionare, giocando principalmente palla a terra e facendo passare la maggior parte delle azioni dai piedi di Miralem Pjanic. Al minuto 17 si sblocca il risultato con il gol del solito Edin Dzeko, che porta in vantaggio la Bosnia. Lancio dalla destra di Vranjes, il terzino degli ivoriani liscia clamorosamente l’intervento che permette a Visca di presentarsi solo davanti al portiere, che in uscita respinge il pallone sui piedi di Dzeko, che insacca a porta vuota. La squadra di Susic gestisce tranquillamente il possesso palla, mentre gli africani fanno fatica a gestire il pallino del gioco, commettendo troppo spesso errori in fase di impostazione e falli banali in fase difensiva. Gli ivoriani provano ad imporre la loro stazza fisica, cercando di sfruttare le palle inattive per provare a pareggiare la partita. Da calcio d’angolo e da qualche punizione dal limite arrivano le preoccupazioni maggiori per Begovic, che gestisce al meglio le situazioni pericolose. La Bosnia reagisce, e sempre con Dzeko, al minuto 41, sfiora il raddoppio sul finire del primo tempo, ma la difesa è attenta e riesce ad evitare il gol. Lo stesso attaccante del Manchester City ha un’altra occasione due minuti piu tardi, che però non sfrutta sparando alto sulla traversa dopo una grande azione personale.

Al decimo della ripresa il raddoppio della Bosnia, sempre Edin Dzeko, che controlla magistralmente un passaggio di Pjanic e con un destro a volo a fil di palo fulmina il portiere ivoriano. Gol bellissimo. 2-0 Bosnia, il maggior tasso tecnico degli europei sta decidendo la partita. Fanno viaggiare benissimo la palla, massimo due tocchi e mai una palla persa banale. La Costa d’Avorio paga l’inesperienza e il minore tasso tecnico della maggior parte dei giocatori in campo stasera, che non dovrebbero essere titolari in Brasile. Arrivano le prime sostituzioni : Drogba prende il posto di un impalpabile Lacina Traorè, mentre Susic toglie l’mvp della serata per far posto ad Ibisevic. La Bosnia si chiude molto bene in difesa, gestendo ritmi della partita e possesso palla, provando a colpire in contropiede. Drogba prova a riaprire la partita, ma Begovic è in serata di grazia e non si fa superare. L’attaccante del Galatasaray però non demorde, e al 90’, guadagnatosi una punizione dal limite, trafigge l’estremo portiere bosniaco per il gol del 2-1, lasciandolo sul posto e dimezzando lo svantaggio.

Amichevole di buon livello, giocata a ritmi molto alti per quasi tutta la durata dell’incontro. Di sicuro la Bosnia ha fatto vedere di essere già pronta per il mondiale in Brasile, dimostrando una grandissima organizzazione in fase difensiva, un possesso palla a tratti imprendibile e molte soluzioni offensive, capitalizzate da quel fenomeno che hanno in attacco, che risponde al nome di Edin Dzeko. Per la Costa d’Avorio ancora molto da lavorare, con l’attenuante di aver giocato la maggior parte della gara con la squadra riserve. Solo mezz’ora per Drogba, che quando è entrato ha fatto intravedere qualche giocata delle sue, con la chicca della punizione del 2-1. Ma la vera Costa d’Avorio si deve ancora vedere.