FORMAZIONI – Per quanto riguarda il Real di Carletto solito 4-3-3 : in porta c'è Casillas; a destra il giovane Carvajal, al centro Varane titolare perché Pepe non ce la fa. A centrocampo Khedira dentro per Xabi (squalificato). Ce la fanno invece Cristiano e Benzema che si posizionano davanti assieme a Gareth Bale.
Sponda Atletico invece : non ce la fa Arda Turan (nemmeno in panchina) ma il grande rischio è Diego Costa sostenuto da David Villa in attacco. Simeone non cambia nulla e manda in campo il classico 4-4-2.

PRIMO TEMPO – Quarantacinque minuti in cui poteva succedere molto e invece non è successo quasi nulla. Nella prima parte di gara Atletico e Real si studiano, giocano la palla, girano fiutano l'area di rigore. All'8° Diego Costa volta le spalle a Simeone e lo costringe ad effettuare il primo cambio. Ancelotti punta sulla spinta dei terzini, in particolare di Carvajal che si torva sempre un paio di metri avanti alla difesa. Il Real cerca sempre la soluzione-Benzema lì davanti ma poco conclude. Alla mezzora piena palla gol sui piedi di Gareth Bale che libera il sinistro davanti a Courtois ma la palla finisce incredibilmente al lato della porta. Gli uomini del Cholo non permettono altri errori e cominciano a colonizzare la terra di Casillas fino a quando proprio il portiere madridista, ingenuamente si fa qualche metro più avanti lasciando la porta libera e poi è un momento, un'azione a rallenty: Godin tira, Casillas si gira, cerca di rincorrere la palla, ci mette la mano ma ormai la sfera ha superato la linea, prova a ributtarla fuori ma è fatta, è gol. E' 1-0 a Lisbona. Il Madrid si lascia abbattere, vede allontanarsi di poco l'ossessione, il sogno, la bramata Decima e lascia che l'orologio scorra, che l'arbitro fischi, che questi quarantacinque minuti non siano passati così veloce.

SECONDO TEMPO – Brivido nella secondo parte di gara con protagonista Cristiano Ronaldo che tira una punizione al limite delle leggi della fisica, successivamente si guadagna due calci d'angolo e assedia da solo l'area di rigore rojiblanca. Ancora Ronaldo al 61° per questione di millimetri non mette dentro di testa la palla del possibile 1-1. Non molla il Real, rimane aggrappato minuto per minuto alla speranza di inseguire il sogno (o la maledizione?) della Decima e Bale, ancora una volta, accarezza il gol del pareggio. Il Real dà tutto nel finale e Ancelotti spende anche il terzo cambio: dentro il giovane Morata e fuori uno spento Benzema. Altra chance per il Real verso la fine con Carvajal prima e Bale dopo. Poi accade l'impossibile. E' il 92esimo, i tifosi dell'Atletico hanno la sciarpa in mano, guardano il cielo ed è proprio lì che si accorgono di un andaluso biondo che si stacca imperiosamente da terra, ha il numero 4 sulla spalla e la maglia è, purtro blanca. Lui è Sergio Ramos e sta segnando l'1-1 a pochi minuti dalla riuscita nell'impresa, a pochi minuti dalla felicità dell'Atletico.

SUPPLEMENTARI – I supplementari sono di colore bianco perché é il Madrid che detta le regole del gioco e fa la partita. Marcelo si comporta quasi da esterno d'attacco e Di Maria arretra al suo posto. I giocatori cercano di non farsi sopraffare dalla stanchezza che comincia a farsi sentire. L'Atletico prova a mantenere l'equilibrio difensivo tenuto fin ora ma è chiaramente in difficoltà. Al 111 minuto Di Maria regala la perla della serata e libera il destro, Courtois non si fa beffare e la para senza trattenere, la palla rimanere in aria, corre Gareth Bale e, ancora, di testa, la mete. 2-1. Esplode Lisbona. La felicità del Real da una parte, la delusione dell'Atletico dall'altra. Due volti di una stessa città in campo. Ci mette il punto esclamativo Marcelo al 118°, concretizzando il sogno della Decima, battendo Courtois, sigillando il suo nome sul tabellino. Diventa un incubo per l'Atletico perché un minuto dopo è rigore per il Madrid ed è il rigore di Ronaldo, a casa sua, sotto il cielo di Lisbona: è 4-1. Non è una sconfitta per l'Atletico però, l'Atletico ha personificato la passione, la voglia, l'impegno, i sacrifici, le speranze. Chapeau a Simeone e ai suoi ragazzi, che nonostante tutto sono anche loro un po' vincitori. Ma il Portogallo si è vestito di bianco stanotte, non c'è spazio per il rosso, non quest'anno, non qui a Lisbona.

I gol: