A Madrid, sponda blanca, il pensiero fisso da qualche anno a questa parte è uno solo: la Décima. Questa sera per Carlo Ancelotti e i suoi giocatori, l’obiettivo sarà lì, a un passo; unico ostacolo, l’avversario di sempre: l’Atlético Madrid.
Il Real Madrid è la squadra con più gol segnati in questa edizione (37), e non c’è da stupirsi, con un trio d’attacco formato da Cristiano Ronaldo, Bale e Benzema. Primo nel gruppo B davanti a Galatasaray, Juventus e Copenhaghen, dopo la fase a gironi le merengues si sono imbattute in tre squadre tedesche. Negli ottavi di finale il trio BBC ha spazzato via lo Schalke con un pesante 6 a 1 in Germania, mettendo al sicuro il passaggio del turno già all’andata. Contro il Borussia Dortmund, che lo scorso anno era stato l’artefice dell’eliminazione del Real in semifinale, è stato decisivo il 3 a 0 del Bernabeu.
In quella che tutti hanno definito “finale anticipata”, il Real Madrid ha incontrato il Bayern Monaco, grande favorito e Campione d’Europa in carica. Dopo la vittoria di misura a Madrid, la qualificazione si è decisa all’Allianz Arena. Dove tutti si aspettavano un match combattuto fino all’ultimo, il Real Madrid ha sbaragliato i pronostici dominando i novanta minuti e calando il poker. Dopo 12 anni di assenza, i blancos hanno conquistato la finale tanto attesa.
Carlo Ancelotti, che di finali di Champions League nella sua carriera ne ha vissute diverse, ieri ha parlato in conferenza stampa, e ha chiesto ai suoi di ripetere l’ottima prestazione vista in semifinale: “Questa Champions League è un sogno per me e intendo realizzarlo. Ho molti sogni uno dei quali è vedere domani la stessa partita che abbiamo giocato contro il Bayern. […] Se saremo capaci di giocare come a Monaco potremo avere successo in questa competizione”.
Il tecnico italiano non teme un giocatore in particolare della squadra avversaria, o un calo di concentrazione dei suoi, ma a preoccuparlo è un unico fattore, che in partite come queste deve sempre essere messo in conto: “l’imprevedibilità. Tutto può succedere in una finale”. L’allenatore del Real ha poi sottolineato l’importanza dei tifosi, e ha detto di non aver preparato i rigori: “Non si può partire pensando ai rigori”.
Per quanto riguarda le formazioni, Ancelotti non si è sbilanciato sulla presenza in campo di Pepe e Benzema. Nell’ultimo allenamento solo Jesé, infortunato, non si è unito al gruppo, in una partitella su spazi ridotti alla quale ha partecipato anche Zidane. Il tecnico italiano ha assicurato che “Cristiano Ronaldo e Bale stanno bene” e ha speso parole d’elogio per il portoghese, che quest’anno ha infranto un altro record collezionando 16 gol in Champions League e confermandosi sempre più decisivo. “Rappresenta un’arma importante per noi. Ha una statistica impressionante e ne abbiamo bisogno. Ha segnato 16 gol e aiutato la squadra ad arrivare fin qui” ha detto Ancelotti.
D’altronde, in settimana, era stato proprio l’asso lusitano a rassicurare i suoi tifosi: “Ci sarò, nessuno vuole perdere una finale così aspettata e che cerchiamo da tanti anni. Voglio aiutare il Real Madrid a conquistarla. Conto di essere al cento per cento. […] La décima è il trofeo che ogni madridista vuole. Ho scelto questa squadra per vincere questi titoli” aveva dichiarato il portoghese, già campione d’Europa nel 2008 con la maglia del Manchester United.
Nella conferenza stampa di vigilia al fianco di Carlo Ancelotti sono intervenuti anche due pilastri del Real Madrid: Iker Casillas e Sergio Ramos. Il portiere blanco, che con il Real ha già vinto due Champions League, nel 2000 e nel 2002, ora sogna la décima: “Dopo tre anni in cui siamo usciti in semifinale, fortunatamente siamo arrivati in finale. Il sogno che abbiamo è vincere questa coppa. […] Abbiamo fatto un buon lavoro e arriviamo qui dopo un buon percorso in Champions. La squadra merita di essere in finale”. Sergio Ramos, che ha ribadito i meriti dei suoi compagni, ha chiesto il sostegno dei tifosi, fondamentale in partite come questa: “Senza i tifosi niente è possibile. La nostra tifoseria è unica e per questo è quella del Real Madrid”.
Che siano i gol di Cristiano Ronaldo, le cavalcate sulla fascia di Bale, le parate impossibili di Casillas o il sostegno dei tifosi a realizzarlo, oggi il sogno del madridismo è a un passo, e basta un niente per vederlo sfumare. Il niente, o la Décima.