Si riparte dall'1-1 dell'Old Trafford, qui, a Monaco di Baviera. Lo United sognatore, che ha sovvertito i pronostici dell'andata, squadra simbolo di sacrifici, sinonimo di tradizione si ritrova a lottare stasera lontano da casa contro il Bayern spavaldo campione di tutto. I tedeschi non vincono dal 25 Marzo (giorno in cui si sono messi in tasca - matematicamente parlando - il campionato). Lo United, invece dal canto suo, ha vinto le ultime due di campionato. Un'Allianz Arena fantastica li attende, questa sera. Il Bayern cerca la terza semifinale consecutiva, lo United vorebbe centrare la semifinale che non si vede dal 2011. Con Alcantara, Shaqiri e Schweinsteiger (squalificato) out, Guardiola manda in campo il solito Lahm (stasera a fare il terzino destro), Boateng - Dante (ritrovato) al centro, Kroos unico centrocampista di ruolo davanti la difesa ed i fantastici quattro dietro la punta Mandzukic. Giggs dalla panca, questa volta, Ferdinand anche, nei Red Devils. Tornano Smalling e Evra ma soprattutto c'è Rooney nonostante l'infortunio all'alluce (non si è allenato per tutta la settimana ed è a digiuno da 607 minuti). Moyes ha solo detto ai suoi "Per noi questa è una finale". E allora scendiamo in campo a combattere.
Il Bayern, come prevedibile, ha tenuto il pallone ma non è stato particolarmente incisivo, spesso troppo lento per essere una squadra che dovrebbe fare la partita. Tuttavia i meriti vanno anche agli ospiti che si chiudono bene in difesa. I bavaresi optano per cross lunghi e diretti verso il centro dell'area di rigore dove c'è Mandzukic pronto a staccare e gonfiare la rete. A gara in corso, Lahm lascia la difesa a quattro e si posiziona in mediana (ruolo a cui è abituato, oramai) e comincia a impostare l'azione ed a coordinare i lavori. Uno United insicuro si affida a Rooney che cerca di farsi largo (non solo con la palla) fra Dante e Boateng. La squadra di Moyes rimane concentrata sulla fase difensiva, più attenta a non prendere gol perdendo di vista l'obiettivo principare che è proprio quello di fare gol. Dall'altra parte Robben è il motore, la mente, il genio: lui è la guida, lui cerca l'1 - 1, lui è il più attivo. Qualche brivido quando proprio il numero #10 del B.Monaco fa tutto da solo in area ma al momento di tirare trova (s)fortunatamente la spalla di Smalling a chiudergli lo specchio della porta; sospira De Gea. Le squadre vanno negli spogliatoi ferme su uno statico 0-0 ed il Bayern sarebbe così in semfiinale.
All'intervallo, nessuna parola né da parte di Moyes né da parte di Guardiola, tuttavia le squadre entrano in campo più bellicose che mai. Mandzukic si esibisce in un bellissimo tiro al volo ma la difesa avversaria è rapida a intervenire e bloccare. Il Bayern chiama, lo United risponde. Subito dopo occasione di Kagawa che riceve un passaggio al limite dell'area e lascia partire una cannonata col destro. Al 57° clamorosamente arriva il vantaggio del Manchester : gol pazzesco di Evra, di collo pieno, dalla distanza che finisce alla destra di Neuer. Settantatre secondi dopo ecco il pari dei padroni di casa con Mario Mandzukic che anticipa - ironia della sorte - proprio Evra, di testa, centralmente, battendo De Gea. Quando il cronometro segna già più di sessanta minuti, Guardiola opta per Rafinha (che si posiziona terzino destro) e Lahm va a mettersi stabilmente davanti la difesa con Kroos. Cambio più che azzeccato perchè il neoentrato porta freschezza e lucidità. Il sistema dello UTD comincia a scricchiolare, per colpa della stanchezza forse, o perché, non molto in fondo, ha sempre avuto l'umiltà di essere inferiore e comincia a maturare la consapevolezza di arrendersi. Al 68° arriva il 2-1 tedesco firmato Thomas Muller: appoggio semplice su cross rasoterra dell'instoppabile Robben. Arrendersi alla storia, arrendersi di fronte al dolce sognare. Ancora, al 75°, Arjen Robben, inventa e incide il suo nome sul tabellino per il 3-1 con un rasoterra soave che non ha neanche bisogno d'essere descritto, potete solo immaginare. Il Bayern ora ha trovato l'equilibrio, l'armonia, la melodia da suonare e i Red Devils non posso che stare lì come un pubblico ad ascoltare l'opera. Il sipario si chiude così, Moyes e i suoi vanno a casa con l'amaro in bocca ma con la soddisfazione di aver provato a tener testa al gigante.