L’Ucraina guidata da Mychiajlo Fomenko schianta la Francia di Didier Deschamps nell’andata degli spareggi per la qualificazione al Mondiale 2014 e pone una sorprendente ipoteca sull’accesso alla fase finale del torneo in Brasile. Il 2-0 dell’”Olimpico” di Kiev non ammette repliche per i transalpini, mancati ancora una volta in un appuntamento fondamentale, dopo la sconfitta determinante nello scontro diretto del girone contro la Spagna a marzo.

Gara di accortezza e temperamento da parte degli est-europei, trascinati ad oltranza dal proprio pubblico e capaci di neutralizzare la qualità tecnica dei francesi, a corrente alternata in avanti ma soprattutto poco reattivi dalla mediana in giù. Contesa abbastanza bloccata ma non per questo insipida, l’Ucraina svolge alla perfezione il proprio compito di pressing e attesa ma la Francia non fa altrettanto con il proprio, non riuscendo mai a tenere saldamente in mano il pallino del gioco o comunque pungere con costanza.

Escludendo un tentativo di Giroud e alcune penetrazioni di un Ribery dalle polveri bagnate, le azioni del primo tempo denotano la pericolosità nelle ripartenze dei padroni di casa, spesso caratterizzate dalla grande quantità nella corsa di Konoplyanka, il migliore in campo. Le annotazioni sono maggiori nella ripresa, dove Deschamps chiede ritmi più sostenuti ai suoi che, dopo un avvio incoraggiante, perdono ben presto il filo e soffrono la veemenza degli est-europei.

Ci provano ancora Giroud e Ribery, Pyatov deve mobilitarsi ma la sua porta non corre mai grossi pericoli e l’Ucraina rimane saldamente in piedi. Quanto basta per sferrare il primo gancio: al 61’ perfetta azione corale avviata da Konoplyanka, rifinita da Edmar e conclusa da Zozulya, che supera Lloris con un tocco rasoterra sporco ma efficace.

Il gol è una sveglia per i transalpini, ma ha più l’effetto stordente di una situazione indesiderata che non la spinta rivitalizzante richiesta dal momento. Nasri, per due volte, e Ribery cercano la porta, ma senza convinzione. Deschamps prova a dare la scossa inserendo Benzema per Giroud, ma l’Ucraina resta vigile e continua a concedere molto poco.

I titoli di coda scorrono all’82’: Zozulya, in volata solitaria, carica il tiro al volo davanti a Lloris ma viene abbattuto in area da Debuchy, la successiva staffilata sulla faccia interna della traversa e poi in rete di Yarmolenko è una scarica di adrenalina per tutto l’”Olimpico”. I “Blues” tentano timidamente di accorciare le distanze in vista del ritorno, ma annegano nella diga giallazzurra. Nel finale, anzi, ci scappa pure il rosso a Koscielny per uno schiaffo a Kucher, quest’ultimo poi espulso per doppia ammonizione poco prima del triplice fischio.

Vittoria preziosa e ampiamente meritata per grinta e interpretazione tattica da parte dell'Ucraina, che sovverte autorevolmente i pronostici e mette nei guai la Francia, chiamata al miracolo al St.Denis martedì sera. "Blues" decisamente sottotono nella manovra di gioco, il doppio svantaggio è una punizione proporzionata alle fragilità mentali mostrate stasera. Vigilia a questo punto tesissima per gli uomini di Deschamps, il tristemente noto 1-2 di Parigi contro la Bulgaria, gara che sancì l'ultimo mancato accesso alla fase finale della Coppa del Mondo, si verificò ormai vent'anni fa ma adesso acquisisce una preoccupante attualità.