Qualificati, alla ricerca della vittoria della vittoria in grado di scacciare pensieri e fiumi d'inchiostro. Prandelli alza il muro, protegge la squadra, bacchetta Balotelli “Se le cerca”, e difende un gruppo che rischia di essere inghiottito dall'ego dei singoli. É il Mario che non ti aspetti, o forse sì, ad accendere la vigilia dell'ultima sfida azzurra verso Brasile 2014. Una manata alla telecamera, una dichiarazione un po' così. Il rifiuto di ergersi a paladino anti-camorra nella Napoli messa in ginocchio da illeciti e mafia. “Sono qui per giocare” ha detto schivo il ragazzo. Putiferio mediatico. É il talento che fa le bizze, il genio a cui siamo costretti ad ancorare le nostre speranze, a calamitare attenzione e stampa. L'Italia intanto, in sordina, si allena e pensa all'Armenia. Tre punti, fondamentali per arrivare al sorteggio iridato tra le magnifiche otto e scacciare l'incubo di Messi e dei padroni di casa.
Starà fuori Balotelli, anche stasera. Aldilà dei problemi fisici. Rossi continua a integrarsi con calma. Il recupero è lento, ma continuo. Davanti toccherà ad Osvaldo, sublime a Copenaghen. Il suo controllo in occasione del vantaggio azzurro è uno spot per il calcio. La Danimarca deve essere da monito alla squadra che scenderà in campo al San Paolo. Un primo tempo controllato sapientemente, orchestrato dall'illuminata regia di Thiago Motta, una partita in pugno. Poi scende la tensione e crescono i pericoli. Arriva addirittura la doppietta di Bendtner, fantasma in bianconero, rigenerato in nazionale, fino al miracoloso pari di Aquilani. La porta di Buffon trema ripetutamente, con i pali che ricordano brividi azzurri. Nel calcio conta la testa, la concentrazione oltre il coefficiente di talento dei singoli. In mediana rientrerà Pirlo, con sulle corsie i furetti Florenzi e Insigne. Balzaretti, dopo le sviste danesi, lascerà il posto a Pasqual. Cambia anche la coppia centrale. Astori e Bonucci vanno a rilevare Ranocchia e Chiellini. Buffon non si è allenato e siederà in panchina, lasciando la difesa della porta azzurra a Marchetti. “Buffon non si tocca, ma devo sfruttare la mia chance.” Queste le parole dell'estremo difensore della Lazio.
La bagarre del girone lascia tranquilla l'Italia, saldamente al comando con 21 punti, ma concede spiragli importanti per la seconda piazza. La Danimarca ha l'impegno più agevole con Malta, ma a sperare è anche la Bulgaria che a Sofia riceve la Repubblica Ceca. Una vittoria degli uomini di Penev potrebbe risultare decisiva in caso di passi falsi di Slovenia e Islanda. L'Armenia, a quota 12, cerca un glorioso secondo posto. La vittoria casalinga nell'ultimo turno, proprio con i bulgari, ridotti in inferiorità numerica, ha rilanciato le ambizioni di Minasyan.
La stella della nazionale è ovviamente Mkhitaryan. Esploso nello Shakthar di Lucescu, in estate è emigrato in Bundesliga per arricchire il Borussia fantasia del mago Klopp. In verdeoro scheggia impazzita alle spalle di Lewandowski, qui uomo di riferimento, con libertà d'azione. Giocherà nel reparto avanzato con Movsisyan.
All'andata 3-1 Italia. In luce la classe eterna di Andrea Pirlo. É lui a trasformare il rigore del vantaggio e ad ispirare il vantaggio di De Rossi. Nel mezzo una disattenzione azzurra e il pari di Mkhitaryan. A sigillare l'incontro il 3-1 di Osvaldo con un perentorio stacco aereo.
Le probabili formazioni: