Per lo spettacolo si prega di ripassare: oggi contava portare a casa i 3 punti, e gli uomini di Wenger sono riusciti nella missione. Un Arsenal cinico capitalizza al massimo le poche occasioni da gol capitate sui piedi dei suoi uomini, ed al Vèlodrome regola di misura un Marsiglia volenteroso, ma impreciso.
Forse è il girone più bello ed equilibrato (verso l'alto) della competizione europea per eccellenza. Mentre al San Paolo Napoli e Borussia, sotto il segno del gemellaggio, si danno battaglia col coltello fra i denti, a Marsiglia si affrontano due squadre dal forte stampo francese. I francesi di Baup sono una squadra giovane e veloce, che cerca di sfatare il tabù che li vede sconfitti negli ultimi tre esordi casalinghi in Champions. L'Arsenal, dalla sua, ha la cabala che la vede uscire dal confine francese con almeno un punto da 9 partite internazionali (6 vittorie e 3 pareggi).
Le squadre si schierano con moduli a specchio. I Gunners devono fare a meno di importanti interpreti del 4-2-3-1 Wengeriano quali Santi Cazorla, Podolski e Mikel Arteta su tutti, mandando in campo all'esordio Europeo in maglia londinese Ozil, faro del centrocampo attorno al quale si svilupperanno le manovre. Flamini, ripescato e promosso finora dopo alcune buone prestazioni, farà coppia con il ritrovato Ramsey (ultimamente molto bravo sotto porta) davanti ad una difesa composta da Sagna, Koscielny, Mertesacker e Gibbs. Walcott e Wilshere fungeranno da ali (anche se, Jack, dovrebbe comportarsi da esterno atipico). Giroud è l'unica punta. I francesi invece si presentano con Mandanda fra i pali; Fanni, N'Koulou, Mendes e Morel in difesa. A centrocampo Imbula e Romao sono i mediani mentre le trequarti è molto talentuosa: Payet, Valbuena ed Ayew sono praticamente tutte seconde punte e nessuno si identifica nel ruolo centrocampista dotato di spiccate attitudini difensive. Davanti agisce Gignac. Metà dei giocatori che scenderanno in campo dall'inizio sono francesi.
Le squadre si attendono, com'era prevedibile, specchiandosi nel loro modulo identico. Ozil e Valbuena sono naturalmente i jolly di squadra: sono loro ad avere la licenza di svariare e cambiare posizione venendo meno ai compiti precisi affidati loro. E' Walcott il primo ad andare vicino alla rete con una incursione in area dalla destra. Il Marsiglia risponde con un tiro sbilenco al volo da fuori area. Il vero primo pericolo giunge al 20° minuto quando su cross dalla destra, A.Ayew prende bene la mira con un colpo di testa cui colpe sono della difesa inglese: fuori di poco ma forse Szczesny c'era. Passano altri venti minuti ed è ancora il Marsiglia ed ancora di testa (con Gignac) a rendersi pericoloso.
Comincia la seconda frazione ed è ancora il Marsiglia che si propone in avanti: cross acrobatico di Romao e tiro fuori di Gignac. La mira latita e l'inerzia potrebbe regalare all'Arsenal il classico gol della beffa. La ripresa sembra decollare quando l'Arsenal decide di farsi vedere: Gibbs costringe ad una difficile parata Mandanda dopo una bella triangolazione sul versante sinistro dell'area avversaria. Payet risponde impegnando Szczesny con una stoccata al volo su cambio di gioco dalla sinistra. Finalmente c'è partita: Mandanda mette in angolo il tiro di Wilshere dopo che il numero 10 aveva ricevuto un cross preciso. Tre occasioni in 10 minuti.
Al 60° un cross apparentemente innocuo di Morel diventa preda dell'indecisione di Szczesny e Mertesacker con il tedesco che cicca il cross del terzino francese ed ha bisogno del salvataggio sulla linea di Gibbs per salvarsi dalle ire di Wenger. Le ire dell'allenatore le subirà, invece, dall'altra parte, Morel: è lui il principale padre del gol che porta in vantaggio l'Arsenal. L'1-0 nasce sulla sinistra, dove Gibbs crossa: la palla giunge a Morel che, appunto, sbaglia i tempi dell'intervento di testa ed offre a Walcott il tiro al volo da posizione defilata. Finalmente 1-0. I francesi provano a riagguantare il pareggio che meriterebbero ma Valbuena (due volte) non ci riesce. Le prime sostituzioni rispecchiano gli atteggiamenti che le due formazioni vogliono perseguire: l'Arsenal fa entrare Nacho Monreal (esterno basso) per Walcott (ala) mentre il Marsiglia ci prova con Thauvin (trequartista) pe Imbula (mediano) ed in più J.Ayew per Payet.
All'83° arriva il sigillo finale su una partita sulla quale il Marsiglia avrà molto da recriminare: Ramsey - ancora lui, lui che aveva sbancato da solo lo scorso proprio il Velodrome (sempre nella fase a gironi) - è autore di un bel blitz per vie centrali che fulmina Mandanda dopo che i due centrali (piccola deviazione di N'Koulou) non avevano saputo contenerne la percussione. Quinto gol messo a segno dal centrocampista gallese (terzo nelle ultime due partite) nei primi scampoli di quella che sembra poter essere la stagione della sua consacrazione. Nel finale, lo stesso Aaron, sarà l'autore del fallo che porterà all'1-2 finale firmato su rigore da Jordan Ayew.
L'Arsenal guadagna tre punti che saranno difficili da conquistare per qualunque squadra che farà visita la Marsiglia quest'anno. Lo fa grazie ad il cinismo che oggi lo ha contraddistinto: poche occasioni, poco gioco ma due gol importanti, ottenuti su disattenzioni o errori altrui, a dimostranza che forse i londinesi hanno imparato anche a soffrire e non solo a costruire senza finalizzare come accadeva durante le scorse stagioni. Il Marsiglia non merita la sconfitta che arriva nonostante un chiaro dominio del campo.