L’Atletico Madrid torna dopo tre stagioni a disputare la Champions League, la competizione che merita dopo una straordinaria stagione 2012-13 e l’ottimo inizio in questa annata. Il tecnico argentino Simeone ha costruito un gruppo solidissimo e l’Atletico è probabilmente la squadra spagnola piú in forma del momento e guida la classifica della Liga insieme al Barcellona. 

Stasera giocherà nel Vicente Calderon contro lo Zenit, una squadra che negli ultimi anni ha investito circa 200 milioni di euro senza raccogliere grandi soddisfazioni e che ha raggiunto solo una volta gli ottavi di finale. Il girone G é sulla carta molto equilibrato, ne fanno parte anche Porto e Austria Vienna 

La Champions è una competizione nuova per una parte del gruppo di Simeone: pur essendo i biancorossi favoriti, ci si chiede se di fronte alla massima competizione europea i giocatori dell’Atletico risponderanno con la stessa qualitá vista in Liga e nella Europa League dello scorso anno. Simeone ha grande fiducia nei suoi ragazzi, come sempre, e ha fatto appello alla “gioia che si prova difendendo questi colori”.

L’Atletico dovrá fare a meno di Diego Costa, squalificato, uno degli uomini piú importanti negli ultimi tempi. “Giocherá Adrian. Avremo bisogno di velocitá e qualità e Adrian ha entrambe le cose. Lo Zenit è una squadra preparata e con voglia di emergere, e sono molto forti davanti”. Il brasiliano Hulk sará il pericolo numero 1 per la difesa dei colchoneros.

Per Spalletti, alla quinta stagione come tecnico dello Zenit, l’Atletico è “una squadra rapida, che gioca palla a terra e rappresenta molto bene il calcio spagnolo di questa epoca. Sanno giocare a un ritmo molto alto e hanno assorbito i tratti del loro allenatore. Mi impressiona la velocitá con cui passano dalla difesa all’attacco”.

L’uomo in piú per l’Atletico potrebbe essere David Villa, subito entrato in sintonia con l’ambiente e giá autore di alcuni bei gol con la nuova maglia. Villa è l’unico giocatore in campo stasera ad aver vinto la Champions, con il Barcellona nel 2011. La frattura di tibia e perone, che lo tenne fuori quasi un anno, è ormai un ricordo  e l’attaccante dice di sentirsi “fisicamente anche meglio di prima, recupero bene dopo lo sforzo. Anche se prima delle partite ho bisogno di fare cose che prima dell’infortunio non facevo”.

Anche Villa è stato subito conquistato dai metodi di Simeone: “Mi piace il suomodo di interpretare il calcio, la sua grinta, l’idea che bisogna sudare e competere al massimo per avere successo”.

Fonte El Pais