Uno dei monumenti della nazionale italiana, Gigi Buffon, non sembra preoccupato per il toto-allenatori che in queste ore assegna a vari candidati (Mancini, Zaccheroni, Allegri) la successione di Cesare Prandelli, che quasi sicuramente lascerá la Nazionale dopo il Mondiale del prossimo anno. “Credo che sia un non-problema” ha detto Buffon “È normale che in nazionale ci siano dei cambi. Detto questo, mi auguro che il prossimo tecnico continui sulla strada di Prandelli: risultati e bel gioco possono convivere”.

Con i prossimi due impegni degli azzurri, venerdí con la Bulgaria e martedí con la Rep.Ceca, Buffon raggiungerà quota 136 presenze, il record che detiene Cannavaro. E il portiere della Juve non nasconde la sua soddisfazione: “Sará davvero una grande emozione. Sono 16 anni che rappresento il mio Paese, ed è dal 1998 che sono titolare. Quindi sento molto la responsabilità di rappresentare la nazione”. Gli chiedono se abbia mai pensato di lasciare l’azzurro come fecero a suo tempo Nesta e Totti: “Loro giocano in ruoli diversi e avevano subito gravi infortuni. Nel momento in cui hanno lasciato la loro scelta era logica. Ma non saró io a dire basta con l’Italia”.

In sedici anni in azzurro sono passati centinaia di giocatori e diversi tecnici (Trapattoni, Maldini, Donadoni, Lippi, Prandelli). Ma qual è la nazionale che Gigi ricorda con piú orgoglio? “La Nazionale che ho nel cuore è ovviamente quella del 2006, ma subito dopo ci metto quella di Prandelli. Siamo un gruppo molto unito e sentiamo la maglia in maniera eccezionale”.

Anche Giaccherini ha parlato con la stampa, e l’argomento principale non poteva che essere il suo passaggio al Sunderland: “È stata una scelta di vita” ha detto l’ex juventino “e anche d’orgoglio. Ho lasciato compagni, amici, e un tecnico che ha dato una svolta alla mia carriera. Cercavo una soluzione che mi permettesse di giocare con continuità”. In nazionale Giaccherini ha giocato alcune ottime partite, facendosi conoscere all’estero: “La Confederations Cup ha fatto aumentare la stima nei miei confronti, dandomi molta fiducia. Qui mi sento importante e ormai faccio parte di questo gruppo. Sono pronto a giocare in qualsiasi ruolo”.

Giaccherini confessa di aver parlato con Prandelli prima di accettare il trasferimento, a conferma di quanto il Mondiale possa influenzare le scelte di un calciatore: “Mi ha detto di stare tranquillo, se si fa bene si è sempre presi in considerazione”. Per il centrocampista si apre un nuovo capitolo in un campionato diverso dal nostro: “La Premier è differente, e sono contento di aver iniziato bene anche se i risultati non sono ancora arrivati”. Infine una piccola confessione: “Se mi avesse contattato un top club italiano sarei rimasto alla Juve”.