Una conferenza stampa per pochi intimi, davanti a tutti i giocatori visibilmente commossi e a pochi giornalisti. Nessuna domanda ammessa, ma solo un triste monologo del presidente Rosell, accompagnato in sala stampa dal direttore sportivo Andoni Zubizarreta. L'addio di Vilanova, la necessità di trovare un nuovo allenatore, ma anche il giusto annullamento di un'amichevole che i giocatori avrebbero dovuto disputare in Polonia: difficile giocare in questo stato d'animo. Perchè il Barça è, come rivendica orgogliosamente con una scritta a caratteri cubitali sugli spalti del Camp Nou, mes que un club. E' una famiglia costretta ancora una volta a fare i conti con il fantasma della malattia e che per questo si stringe attorno al suo condottiero che si prepara per una nuova, dura, battaglia.

Comunicato stampa - C'era attesa per la conferenza stampa tenuta da Rosell e Zubizarreta. Una conferenza senza domande, in cui solo i due dirigenti blaugrana hanno parlato, spiegando lasituazione di Vilanova e soprattutto rimandando a un'ulteriore conferenza stampa l'annuncio del nuovo allenatore. "Sono qui per darvi una notizia che mai nella mia vita mi sarebbe piaciuto o avrei desiderato darvi" ha detto Rosell leggendo il comunicato stampa da lui preparato per l'occasione: ovvero la conferma che Tito Vilanova non sarà più l'allenatore del Barcellona, perchè le cure a cui deve sottoporsi per mantenere controllata la sua malattia "è incompatibile con la responsabilità di essere l'allenatore della prima squadra". 
Nessuna decisione sul fronte del nuovo allenatore, per il cui ruolo si pensava all'assistente di VIlanova, Joan Francesc Ferrer: "Desidero inoltre informarvi che durante i prossimi giorni il vicepresidente dell'area sportiva Josep Bartomeu e il direttore sportivo Andoni Zubizarreta annunceranno il nuovo allenatore, probabilmente all'inizio della prossima settimana".
Nel corso delal conferenza è stato anche annunciato che la squadra non partirà per la Polonia, dove avrebbe dovuto disputare un'amichevole: "Abbiamo fatto una riunione nello spogliatoio con tutti i giocatori, dai veterani ai ragazzi che sono saliti dal Barça B [...] e abbiamo deciso di non andare a giocare in Polonia perchè non c'è lo stato d'animo per farlo".