La storia del Belgio ai mondiali si ferma il 17 giugno 2002, sconfitta agli ottavi di finale dal Brasile, che si laureò campione alla fine della rassegna. I diavoli rossi non si sono più qualificati per le fasi finali nelle edizioni successive, Germania 2006 e Sudafrica 2010.
Ora, sta nascendo una nuova generazione di belle speranze, o forse anche di più. Solitaria in testa al suo girone, grazie alla vittoria di misura di ieri sulla Serbia per 2 a 1 ed alla contemporanea sconfitta della Croazia in casa contro gli scozzesi. Le speranze di strappare il biglietto per il Brasile sono veramente concrete. La squadra guidata dalla bandiera Marc Wilmots difficilmente però potrà essere una semplice comparsa in terra sudamericana. La qualità è eccelsa, il potenziale infinito. Il rooster è da lustrarsi gli occhi.
A difendere i pali, si è imposto il giovane classe '92 Courtois, reduce da una grande stagione a Madrid, sponda Colchoneros. In difesa, l'affidabilità e l'esperienza di Van Buyten e Vermaelen, lo strapotere fisico del capitano del City Kompany e dell'inamovibile Vertonghen, in forza al Tottenham di Villas Boas; oltre ad un giovane promessa come Alderweireld, dell'Ajax. Il centrocampo è di assoluto valore, guidato dal gigante dell'Everton Fellaini, molto duttile e con il vizietto del gol; di contorno, la mezzala degli Spurs Dembelè e Alex Witsel, dello Zenit di Spalletti, strappato a suon di milioni al Benfica. Qualche gettone lo hanno collezionato anche il promettentissimo Kevin De Bruyne e Radja Nainggolan, eclettico mediano del Cagliari, inseguito dalle grandi di Serie A, ma che fatica a trovare spazio in Nazionale, ad ulteriore conferma del livello e della qualità di questa squadra.
Il reparto offensivo, uno dei più promettenti su tutto il panorama europeo, è già di straordinario valore ed unisce potenza e classe. Eden Hazard, funambolico fantasista del Chelsea ora di Mourinho, è in grado di decidere da solo le sorti di un match, come già ampiamente dimostrato durante questa sua prima stagione a Stamford Bridge. In coppia con Romelu Lukaku, ricordano molto la coppia Balotelli-El Shaarawy di casa nostra, considerando che il giovane bomber classe '93 e di origini congolesi tornerà alla base dopo una stagione da assoluto protagonista sul campo del The Hawthorns, casa del West Bromwich Albion, condita da 17 reti. Non male per un classe '93.
Non dimentichiamoci di Christian Benteke, altro talento Made in Belgium esploso quest'anno nell'Aston Villa di Paul Lambert, trascinando la squadra alla salvezza e incantando il pubblico del Villa Park, oltre a Kevin Mirallas, di proprietà dell'Everton come Fellaini.
I diavoli rossi, se si materializzasse la qualificazione ai prossimi mondiali, potrebbero seriamente creare qualche grattacapo alle grandi favorite. Il futuro è promettente, ma il presente può regalare già grandi soddisfazioni. Una generazione di giovani fenomeni per sognare in grande.