Diciamo la verità, valutando ogni singolo elemento del Borussia Dortmund e confrontandolo con lo stesso pari ruolo del Real Madrid, l'ago della bilancia pende in maniera quasi totale, a parte forse un paio di casi, verso i giocatori delle merengues. In un'ipotetica formazione ideale fra le due squadre infatti, avremmo un undici titolare composto per la stragrande maggioranza da uomini blancos. Sulla carta non ci sono dubbi. 

 

Solo sulla carta però. Perché nonostante esista una differenza abissale fra fatturato, stipendi e soprattutto spese in campagna acquisti in favore degli spagnoli, la partita dell'altra sera ha detto tutt'altra cosa. I gialloneri hanno fatto un sol boccone degli avversari, un match a senso unico, una batosta epica per Mourinho e compagnia, dove solo grazie alle ottime parate di Diego Lopez i galacticos hanno potuto contenere un passivo comunque molto pesante.

 

Il calcio non è una scienza esatta e non sempre vince il più forte, ma quando viene palesata una differenza così evidente, in favore fra l'altro del team teoricamente più debole, deve esserci un fattore scatenante, un elemento in grado di fare la differenza. E quell'elemento si chiama Jurgen Klopp.

 

Il tecnico del Borussia è veramente speciale, un fenomeno della panchina, uno dei pochi, anzi forse l'unico che sa far giocare bene la propria squadra e al tempo stesso sa impostare alla perfezione ogni gara, motivando i giocatori e preparando al meglio le sfide. Battere Mourinho sotto l'aspetto tattico e riuscire a sorprendere il portoghese, costringendolo per tutti i 90 minuti a cercare delle contromisure per arginare gli attacchi tedeschi, è un'impresa che finora non era mai riuscita a nessuno.

 

Siamo ancora alle semifinali, ma questa edizione della Champions League ha già emesso un verdetto inequivocabile: Jurgen Klopp fa la differenza, è lui il vero talento del Borussia Dortmund.

 

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