Carlo Ancelotti conosce bene la Champions League: è uno dei pochi ad averla vinta sia da giocatore che da allenatore. Due volte in campo con il Milan di Sacchi (1989, 1990), l’ultima squadra a vincerla consecutivamente, e altre due da tecnico (2003 e 2007). In mezzo anche la finale persa con il Liverpool nel 2005. Pochi allenatori possono vantare un curriculum come il suo, ma Ancelotti non è un personaggio da prima pagina. È un vincente, e tanto è bastato per portarlo sulla panchina di una squadra con un budget sconsiderato, che peró la Champions non l’ha mai vista nemmeno da lontano. Il club di Parigi è nato nel 1970 e in campo internazionale ha vinto solo una Coppa delle Coppe.

Quella contro il Barcellona (stasera, 20:45) è una delle partite piú importanti nella storia del club, sicuramente la piú importante da quando sono arrivati gli sceicchi. L’idea degli arabi del “Qatar Investment Authority” era di dare la squadra in mano ad uno che ne ha viste tante. E Ancelotti risponde perfettamente a questo profilo.

Il PSG cercherá la seconda semifinale della sua storia al Camp Nou (ci arrivó nel 1995, eliminata dal Milan), partendo dal 2-2 dell’andata, contro un Barça privo di Messi: “Non è un nostro problema la presenza o meno di Messi” ha detto Carletto in conferenza stampa. “La partita sará comunque difficile. Siamo tutti contenti di essere qui e sappiamo di non avere molte chance: ma abbiamo dimostrato di saper tener testa ad una squadra fantastica come il Barcellona”. Profilo basso, come sempre. Il suo stile di comunicazione non è molto mediatico, Ancelotti è uomo di campo. “In un confronto come questo, contro un avversario cosí forte, dobbiamo usare tutte le nostre qualitá, dare tutto quello che abbiamo”. Ancelotti dovrá decidere se schierare o meno Thiago Motta, reduce da un infortunio e assente giá all'andata.

Tra i temi della partita il ritorno di Ibrahimovic in uno stadio che non lo ricorda con particolare affetto, e il ricorso del Barcellona per l’arbitraggio dell’andata. “Ibra ha giocato qui un anno, e ha giocato bene. Non credo ci saranno problemi di accoglienza”. Sul reclamo dice: “Non so perché lo abbiano fatto. Nell’andata Stark ha fatto due errori: il rigore di Sanchez non c’era e il gol di Ibra era in fuorigioco”. Cristallino. Negli ultimi giorni la UEFA ha sanzionato l’arbitro Stark, che non arbitrerà altre partite di Champions in questa stagione.

Sulla panchina avversaria ci sará Tito Vilanova, tornato ad allenare dopo i problemi di salute: con la stampa peró è ancora Jordi Roura a parlare. Tutti vogliono sapere se giocherá Messi: “Le sensazioni sono buone, ma aspetteremo fino all’ultimo. Non prenderemo rischi con Leo; se non ci sará, per noi sará un handicap, ma con la squadra che abbiamo possiamo affrontare la partita con grande fiducia, come è giá successo altre volte”. Probabilmente Messi partirà dalla panchina, secondo gli inviati del País, ed entrerá solo se le cose si metteranno male. Sará un'altra prova importante per il gruppo, chiamato a dimostrare che la dipendenza da Messi non è cosí decisiva come molti pensano. Nel ruolo di "falso nueve" ci sará Fabregas, con Villa e Pedro sulle fasce.

“Affronteremo il match come se fosse una finale” ha detto Roura. “Immagino che il PSG giocherá come all’andata, lasciandoci il controllo del pallone, ma sono una squadra molto pericolosa”. Uno dei vantaggi del Barça stasera potrebbe essere la maggiore esperienza in partite di questo livello; “Il Barcellona è abituato a giocare con squadre cosí forti e noi dobbiamo continuare sulla linea di sempre. Veniamo da sei semifinali consecutive e sarebbe bello aggiungerne un’altra”.