Risultato a sorpresa, ma fino a un certo punto, nel lunch match della decima giornata del campionato di A1. Le sconfitte di Brescia e Venezia offrono ad Avellino l'occasione di avvantaggiarsi sulle dirette concorrenti ai primi posti, ma a Cremona scende in campo una Sidigas che più di una partita di basket avrebbe bisogno di una benedizione, di un esorcista, o perlomeno di un talismano antisfiga. Infortuni e problemi di varia natura limitano gli irpini (privi all'ultimo minuto di Wells), che in questa stagione hanno come hobby la corsa a ostacoli e che ancora devono scendere in campo col roster al completo. Di contro, Cremona ha mille motivazioni dopo 3 ko di fila, e con l'innesto di Fontecchio, subito positivo, dimostra di poter puntare a qualcosa di più di una tranquilla salvezza. Il pacchetto esterni a disposizione di coach Sacchetti, infatti, offre soluzioni di ogni tipo, e Sims è un lungo che sta dimostrando che le 3 stagioni in NBA non sono state soltanto un caso.
La gara ha poca storia. La Vanoli scava il solco a suon di triple, con Johnson-Odom e Fontecchio a far la differenza, e chiude i conti a metà terzo quarto, quando il vantaggio su Avellino tocca i 20 punti. L'ex di turono Jason Rich e Scrubb riescono soltanto a limitare che il passivo diventi imbarazzante. Fontecchio chiude con 15 punti, il triplo di quelli segnati con Milano nei pochi minuti avuti a disposizione, Johnson-Odom è il top scorer con 20 punti. Per Avellino, di positivo c'è solo che, apparentemente, nessuno sembra essersi fatto male.
Primo tempo Sacchetti sceglie, per la prima volta in stagione, di partire senza Johnson-Odom in quintetto. Al suo posto Ruzzier, che permette una più ampia distribuzione dei tiri tra i 3 USA più Drake Diener che completano lo starting 5 della Vanoli. Sacripanti invece sceglie D'Ercole al posto dell'infortunato Wells, e poggia i primi attacchi sull'atleticità di Ndiaye, che dopo 5 minuti commette però il suo secondo fallo. Cremona conquista molti rimbalzi ma ha scadenti percentuali al tiro. Fontecchio realizza i primi punti in gialloblu dalla lunetta (11-9), Avellino sorpassa con due triple di Fitipaldo, che sfrutta i raddoppi della difesa di casa su Fesenko (11-17). Anziché continuare a servire l'ucraino, gli irpini abusano del tiro dalla lunga distanza, arma che risulta più letale se utilizzata da Cremona, con Ricci in particolare che con un 2/2 da oltre l'arco ribalza il punteggio (19-17). Fesenko torna a fare il vuoto sotto canestro con il canestro del pareggio, poi Johnson-Odom realizza i due punti finali con una serpentina inarrestabile (21-19).
Zerini risponde a Ricci con due triple che mantengono l'equilibrio. Dopo un paio di prodezze di Martin, è Scrubb, con 5 punti di fila, a riportare in avanti Avellino (28-30). Gli irpini pagano qualche errore di troppo di Ortner, permettendo a Cremona di sorpassare a suon di triple con Travis Diener e Johnson-Odom. E sempre con tiri da oltre l'arco, questa volta di Fontecchio, Cremona tocca il massimo vantaggio (46-37) poi, dopo un gioco da 3 punti di Rich, sulla sirena arriva il solito canestro impossibile di Drake Diener, che fissa il punteggio sul 48-40.
Secondo tempo Cremona tocca il +10 con Martin (52-42), Avellino sbaglia tanto da 3 e non riesce a imbastire un parziale sostanzioso per ridurre il divario e, col ritorno in campo di Fontecchio, sprofonda a -12 (57-45), distacco che aumenta con tre triple di Johnson-Odom (66-50). Avellino si disunisce, perde palloni in abbondanza, non trova più la strada del canestro, e Cremona vola a +20 (70-50). Un paio di iniziative di Scrubb servono solo a rendere meno largo il divario (75-60). A Cremona basta infatti poco per contenere i nemmeno tanto convinti tentativi di rimonta di Avellino. Il solito Johnson-Odom e Martin realizzano i canestri della tranquillità, il lungo garbade time è inutile solo a Johnson-Odom per toccare quota 20