Anche la quarta giornata del massimo campionato di basket nostrano ha regalato emozioni, come da consuetudine. Emozioni forti sono giunte dal “PalaBancoDesio” dove la locale Red October, un pò a sorpresa, si è sbarazzata di Trento, compagine vice-campione d'Italia. Record al cinquanta per cento fino ad ora per i canturini, due vittorie e due sconfitte, con entrambi i successi maturati nel palazzo amico, chiaro segno che il sostegno dei propri tifosi risulta essere un toccasana per gli uomini allenati da coach Sodini.
Una Cantù a due facce. Arrembante e velenosa in casa, mansueta fuori. Torna a far festa dopo aver rimediato una sonora ripassata nel derby contro i rivali di Varese nel turno precedente. Rovescio che ha fatto storcere il naso sia alla dirigenza che ai tifosi. Come detto, in casa va tutto bene, meno in trasferta, segno che i problemi canturini sono da ricercare nell'atteggiamento, nell'approccio alle gare, come se la Red October lontano da casa smarisse tutte quelle certezze che invece dispone quando si esibisce davanti ai suoi supporters. I due punti conquistati ieri permettono ai lombardi di respirare in attesa della doppia trasferta da affrontare in quindici giorni, dapprima ad Avellino, nel catino infuocato del Pala Del Mauro, e poi a Pistoia, quindi due campi sui quali fare risultato è sempre parecchio difficile.
Il migliore in campo contro la Dolomiti Energia Trento è stato ancora una volta Jeremy Chappell. Il capitano biancoblù – il migliore con 37 di valutazione e 7 palloni recuperati – ha rifilato 24 punti alla squadra di coach Maurizio Buscaglia (9/14 al tiro, il tutto impreziosito da sei rimbalzi e quattro assist), eguagliando il suo 'season high' confezionato nella prima gara interna stagionale giocata e vinta contro la Vanoli Cremona di Meo Sacchetti. Non estremamente bello da vedere nelle movenze, è un giocatore che mette in campo un'intensità spaventosa, e quindi risulta essere molto efficiace, su entrambi i lati del campo.
Prima opzione offensiva per la squadra di coach Sodini, Chappell dopo quattro gare stagionali viaggia ad una media di 18.5 punti a partita, è secondo soltanto a Darius Johnson-Odom, che lo sovrasta nella speciale classifica dei migliori marcatori solo per un pelo (19.5). E' secondo anche per ciò che riguarda la graduatoria delle valutazioni (22), alle spalle del solo Alessandro Gentile, con il virtussino in cima con una media di 22.5. Compare inoltre tra i primissimi per percentuali al tiro dalla lunga distanza: dopo 4 gare, sfiora il 53% da oltre l'arco dei tre punti, numeri che lasciano intendere quale sia la pericolosità del nativo di Cincinnati se gli venga lasciato un millimetro di spazio per poter tirare dai 6 metri e 75.
Un impatto con il nostro campionato più che positivo per la guardia statunitense, lui che lo scorso anno, tra le fila del Banvit, non ha brillato: nella Basketbol Süper Ligi, Chappell è sceso in campo 30 volte in regular season, segnando 8.6 punti di media in 30’ minuti d'impiego, aggiungendo al proprio bottino personale anche 4.4 rimbalzi e 2 assist di media. Cifre che non gli hanno consentito di ergersi a protagonista, cosa che invece sta accadendo qui da noi. A fine gara, subito dopo aver tramortito i trentini, l'allenatore della squadra canturina Marco Sodini lo ha incensato: "Jeremy Chappell si è preso una bella responsabilità ma la sua risposta è stata quella che avete visto, una partita super sui due lati del campo. Lui non è un chiacchierone, ma è un vero e proprio leader emotivo".
Certo, Cantù non sarà da primissimi posti, ma con un Chappell in queste condizioni sognare è lecito, e dopo aver digerito la grana Bolshakov, i tifosi canturini possono ritornare a sorridere, avendo trovato una figura a cui appigliarsi per il prosieguo del torneo il quale potrebbe riservare alla Red October alcune sorprese inaspetatte.