L'ultimo giorno di quiete prima della grande tempesta, con la Reyer Venezia a scaldare i motori, in vista della finale Scudetto, che prenderà il via domani sera al Taliercio, contro l'Aquila Trento di Maurizio Buscaglia. Una finale inedita nella massima serie, undici anni esatti dopo la finale di B2, che ha visto i lagunari prevalere su Trento in Gara-5, ma Walter De Raffaele, il coach degli orogranata, predica attenzione e chiede di non sottovalutare l'avversario di domani, pur avendo il fattore campo a favore.
Queste le parole del tecnico lagunare: "Arriviamo a questo ultimo atto, la finale, incontrando Trento, che meritatamente ha raggiunto la finale scudetto. Una squadra per noi completamente diversa dalla semifinale con Avellino. Una squadra che si è compattata e ha reclutato energie fisiche e tecniche dopo gli infortuni che ha subito, mostrando quello che è il suo lato e la forza maggiore, ovvero questa incredibile energia, questa capacità di modularsi durante la partita, con quintetti anche molto molto bassi, però sempre molto energici, sempre molto atletici e con una difesa che non a caso è la migliore del campionato, per poi sviluppare quelle che sono le sue caratteristiche in campo aperto, nel cercare soluzioni anche nei primi otto secondi e sfruttando quella che è l’atipicità dei suoi lunghi o mezzi lunghi, come possono essere Sutton o Gomes e Shields, che si muovono in due ruoli diversi. Una squadra che ha mostrato una bellissima pallacanestro adattandosi molto agli avversari che ha incontrato, sia Sassari che Milano. E quindi innanzitutto è una finale scudetto e di per sé sarà una serie difficilissima e in più giochiamo contro una grande squadra. Credo che l’errore più grande che si possa pensare, ma noi non lo pensiamo assolutamente, è quello che Trento non sia una grande squadra: lo è, perché se l’è meritato, non soltanto nei playoff, ma per il cammino che ha fatto nel girone di ritorno. E poi ci ha battuto due volte. Per cui ci sono tutti gli ingredienti per avere grande considerazione e grande rispetto nei confronti di una squadra che è arrivata meritatamente in finale, come meritatamente siamo arrivati noi. Iniziamo in casa e questo è sicuramente molto positivo. Non lo reputo, com’è stato per la semifinale con Avellino, un fattore determinante, però certamente giocare davanti ai propri tifosi è sempre molto importante. Mi aspetto una serie molto molto fisica, con tanto dispendio di energie, e comunque equilibrata."
Prende parola anche il playmaker dell'Umana Venezia, Julyan Stone, che chiede il supporto del pubblico e non intende sottovalutare Trento: “Giocare la Finale Scudetto è una grande emozione, ora però conta solo Gara1 e dovremo essere pronti a scendere in campo con una grande determinazione e voglia. Dovremo mettere in campo la stessa energia ed intensità della semifinale, la grinta che abbiamo messo in campo contro il talento di Avellino è la base da cui ripartire in questa storica finale. Trento gioca un’ottima pallacanestro basata su energia, difesa ed atletismo ed il nostro approccio fisico e mentale sarà determinante. Hanno un gioco corale che permette loro di avere sempre un protagonista diverso, per questo sarà importante essere tutti sulla stessa pagina e giocare la nostra pallacanestro. Non credo che ci sia una favorita, entrambe sono grandi squadre: stiamo parlando della finale scudetto! Iniziando la serie in casa vogliamo sfruttare l’energia, l’elettricità e la carica del nostro pubblico: l’accoglienza che ci hanno riservato all’aeroporto al nostro ritorno da Avellino è stata fantastica e ci ha dato ancora più forza per preparare la finale”.