A A A Cercasi Olimpia.

Premessa: Capo d'Orlando ha meritato questa vittoria. Gli uomini di Di Carlo hanno giocato per 40 minuti mettendo anima e cuore su ogni pallone, mostrando una pallacanestro davvero stupenda per molti tratti del match. Ma se Milano avesse giocato almeno al 50% delle proprie capacità, avremmo visto e commentato un altro risultato, perchè aveva contro una squadra che ha vinto in trasferta solo 4 partite (più quella di ieri sera fanno 5). Invece no: ieri l'Olimpia ha piazzato la peggior prestazione in questa stagione (in campionato sicuramente ndr). Troppo nervosismo in campo da parte dei biancorossi, Simon che screzia con l'amico Kalnietis (e non solo), troppe palle perse. Le scarpette rosse hanno commesso l'errore più grande, ovvero sottovalutare l'avversario e questo è il risultato. Sconfitta e fattore campo perso.

fonte foto: ilgiorno.it

I padroni di casa approcciano davvero male al match, vanno sotto e non riescono mai a prendere le redini del gioco. L'Orlandina tocca anche il più 13 nel terzo quarto. Pascolo prova a rimettere in piedi da solo la partita (nell'ultima frazione ha segnato 17 punti, ma giocando solamente 20 minuti ndr) insieme a capitan Cinciarini, ma Capo d'Orlando, in serata di grazia, riesce a non far rientrare Milano in partita e passa 80-87 sorprendendo tutti, ribaltando il fattore campo. 

L'EA7, quando ha provato a giocare, ha rimesso in piedi la partita in pochi secondi. Ma poi? Sfascio totale. 23 palle perse e solo 9 recuperate, idee confuse, l'Olimpia non è mai riuscita ad ingranare al 100%. Forse finalmente in panchina qualcuno lo avrà anche capito che le partite non si vincono se giochi solamente gli ultimi 5 minuti: Ieri mancava uno dei leader di questa squadra, Rakim Sanders, ma non deve essere una scusante. 

Le tensioni nello spogliatoio ci sono sempre state, anche dopo l'addio di Gentile, il rapporto tra Repesa e alcuni giocatori non è mai decollato. Il tecnico croato qualche colpa ce l'ha (assenza di un sistema di gioco condiviso e riconosciuto dai giocatori), ma alcuni degli stessi erano completamente con la testa da un'altra parte. O forse pensavano all'idea di una scampagnata, 3-0 e subito in semifinale? No signori, questo non è il basket. E' inaccettabile presentarsi alla prima gara dei playoffs con questo atteggiamento, l'inizio della partita è il riassunto di tutto questo. 8-0 in favore degli ospiti e time out immediato di Repesa. Onore al merito alla Betaland, ma i fischi dei 9000 tifosi sono l'emblema della serata. Si poteva immaginare di tutto, ma non questo risultato.

fonte foto: ilgiorno.it

"Se perdiamo tre partite contro Capo d’Orlando non meritiamo di andare avanti". L'analisi giusta di Repesa. La stagione di Milano non è ancora compressa, una sconfitta che non pregiudica nulla del cammino verso lo scudetto numero 28 ma domani sera servirà un'Olimpia diversa. L'EA7 ha le spalle al muro e nessuno si deve più nascondere, nessuno deve essere più scusato. Bisogna cambiare faccia se si vuole riportare la serie sui binari giusti, domani devono tornare i fieri guerrieri. Una sconfitta grave, che può aver tolto delle sicurezze, ma recuperabile. 

IL TABELLINO DEL MATCH

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO – BETALAND CAPO D’ORLANDO 80-87

MILANO: McLean 9, Fontecchio, Hickman 13, Kalnietis 5, Raduljica 2, Macvan 8, Pascolo 24, Tarczewski 2, Cinciarini 6, Abass, Cerella ne, Simon 11.

CAPO D’ORLANDO: Galipò ne, Ihring, Tepic 17, Iannuzzi 18, Laquintana 2, Nicevic 2, Kikowski 11, Delas 10, Diener 6, Donda ne, Ivanovic 13, Archie 8

PARZIALI: 10-18, 23-21, 18-25, 29-23