Vince Sassari, onore a Sassari. Anche la terza sfida delle Final Eight targate Postemobile è caratterizzata dall'equilibrio e da un finale per cuori forti. Lucidità, fortuna, freddezza, killer instinct: Sassari utilizza un po' tutti questi ingredienti e riesce, grazie a un canestro di Stipcevic, a trovare il punto di vantaggio che Ragland, sulla sirena, non riesce a ribaltare. Una partita emozionante, giocata da due squadre che nella prima parte di stagione si sono fatte valere sia in Italia che in Europa, con tanti giocatori capaci di ritagliarsi un pezzo di gara da protagonisti.
Il primo quarto (22-13) è uno show di Adonis Thomas. L'ala di Avellino mostra il suo scintillante talento offensivo che Sassari non riesce a tenere a freno e arriva in doppia cifra, anche se, involontariamente, mette ko il sempre più sfortunato Ragland, che in uno scontro di gioco ci rimette un dente. Sassari è sfilacciata in attacco, spende falli a volontà su Fesenko e non trova né in Bell né in Stipcevic un punto di riferimento, così Avellino, grazie al buon impatto di Green, costruisce un vantaggio in doppia cifra.
Nel secondo quarto (38-39) Avellino sembra poter dominare l'incontro, toccando il +12 (34-22) con una tripla di Ragland da 8 metri. Sassari però non si disunisce, e comincia a macinare punti partendo da un rimbalzo in attacco di Lawal. Le triple di Bell e Stipcevic riducono lo svantaggio, Avellino va incredibilmente in tilt e Sassari, ancora con Stipcevic e poi con un clamoroso recupero di Lacey a 3 secondi dal termine, riesce addirittura a passare in vantaggio.
In apertura di terzo periodo (54-56) Avellino si affida a Fesenko, su cui né Lawal né Lydeka riescono a difendere. Sassari aggiusta la mira in attacco, fa patire Avellino con la zona (gli esterni biancoverdi restano a secco quasi 5 minuti) e con Bell tocca il +7 (42-49). C'è bisogno di Ragland, e il numero 1 di Avellino risponde presente, confezionando insieme a Randolph una serie di 3 triple che riportano in vantaggio Avellino. Stipcevic e Randolph mettono a segno una tripla a testa, poi è Lawal a regalarsi due azioni da dominatore, prima realizzando il canestro del +2 sardo, poi stoppando Thomas con un balzo felino.
Nell'ultimo periodo la palla comincia a pesare e scottare. Nei primi due minuti non segna nessuno, poi arrivano una tripla di Randolph e due del redivivo Carter (59-64). Avellino reagisce con un 7-0 orchestrato da Leunen, a cui rispondono due grandi giocate di Lacey. Un tecnico chiamato a Sacchetti permette a Leunen di fissare il punteggio sul 67 pari, con cui si va agli ultimi due minuti, 120 secondi concitati e pieni di emozioni. Si comincia con una palla persa malamente da Leunen, poi arrivano gli errori di Savanovic e Ragland. Fesenko cattura l'ennesimo rimbalzo offensivo e senza troppi complimenti viene mandato in lunetta (1/2). Sassari affida palla a Stipcevic, che sbaglia proprio a causa di una gran difesa di Fesenko, ma riesce a catturare il rimbalzo e a beffare Ragland per il 68-69. Avellino ci prova con Randolph, che sbaglia, e Sassari ha palla in mano a 28 secondi dal termine. David Bell prova a chiuderla con una tripla, ma sbaglia e sul rimbalzo Savanovic commette fallo. Avellino chiama timeout e prepara l'ultima azione per Ragland, il cui tiro in penetrazione viene però respinto dal ferro.
Sassari può esultare, Avellino recrimina per l'occasione persa ma, oggettivamente, la Dinamo ha meritato la vittoria.