Non si può esitare nel definire la Betaland Capo d'Orlando la sorpresa più bella, quando siamo giunti a metà del massimo campionato di basket. La formazione siciliana era partita ai nastri di partenza della stagione come una delle compagini più deboli nel lotto delle magnifiche sedici, almeno a giudicare da quel che si diceva tra gli addetti ai lavori. Invece il roster costruito dal direttore sportivo Giuseppe Sindoni e allenato con maestria da Gennaro Di Carlo (fresco di rinnovo fino al 2019) è giunto fino alla quinta posizione, conquistata stravolgendo quasi tutti i pronostici e proponendo un gioco molto solido e concreto sui due lati del campo.

Nelle quindici partite che hanno composto il girone di andata, l'Orlandina ha portato a casa otto vittorie, sette delle quali in casa e per giunta consecutive, con la sola Olimpia Milano capace di espugnare il PalaFantozzi, peraltro al termine di una gara in cui i siciliani - pur privi di Drake Diener dopo pochi minuti - erano riusciti a restare avanti nel punteggio fino a metà dell'ultimo quarto. Poi sono arrivati solo successi sul parquet amico, mentre lontano dalla Sicilia è arrivata una sola ma fondamentale vittoria, sul parquet della Germani Basket Brescia, in condizioni a dir poco disperate con appena sei "titolari" a referto e il classe 2000 Galipò mandato in campo nel secondo quarto.

Le statistiche - La Betaland Capo d'Orlando ha dimostrato di essere una delle squadre più forti del campionato, soprattutto nella metà campo difensiva. 77.8 i punti realizzati in media dopo le prime quindici giornate, a fronte di 76.8 concessi agli avversari. Una media resa certamente più alta dopo le gare disputate in Campania e in condizioni di roster molto risicato: i 91 punti incassati a Caserta e i 94 messi a segno da Avellino ai danni dei siciliani rappresentano i momenti più neri per la formazione paladina. L'Orlandina tra l'altro a buone percentuali da due (50.7% in stagione), ma soprattutto da tre (37%), va bene a rimbalzo (34 di media a partita) e soprattutto finchè c'è stato Bruno Fitipaldo ha lavorato bene nella circolazione di palla, con quasi 16 assist di media. C'è da lavorare nelle palle perse, che sono oltre 15 di media a partita, ma il roster molto giovane fa sì che questo dato non possa essere molto diverso da quello attuale.

Il saluto di Bruno Fitipaldo - Fonte Orlandina Basket
Il saluto di Bruno Fitipaldo - Fonte Orlandina Basket

Il cammino - Come detto, la Betaland Capo d'Orlando ha giocato praticamente due campionati diversi. A dire il vero, dopo l'inizio segnato da due sconfitte consecutive con Milano e Venezia sembrava che le cose non andassero bene, anche a causa delle tante assenze, ma tre vittorie nelle quattro gare successive hanno dato subito una dimensione fantastica alla classifica dei siciliani. Poi è arrivata la già citata alternanza tra vittorie in casa e sconfitte in trasferta (bruciante soprattutto quella di Caserta, con Capo rimasta in partita fino alle bombe di Giuri e Cinciarini), mentre è stata quasi leggendaria la rimonta messa in atto il 18 dicembre. Al PalaFantozzi arriva Sassari, che comanda quasi sempre in doppia cifra la partita, ma nel quarto periodo viene fuori il grande ex Drake Diener, che trascina l'Orlandina alla rimonta e alla vittoria che lancia verso le Final Eight di coppa Italia. Un altro grande ex - questa volta avversario - come Meo Sacchetti - ha visto la grande festa, con la sua Enel Brindisi caduta sotto i colpi ancora di ManDrake. Il ko al fotofinish di Pesaro ha chiuso uno splendido girone di andata.

La squadra - In pochi si aspettavano un'Orlandina Basket così forte e soprattutto così solida. La scelta più bella è stata, neanche a dirlo, rappresentata dalla firma in regia di Bruno Fitipaldo, a dir poco trascinante finchè ha giocato per la Betaland: 15 punti e quasi 8 assist di media per il playmaker uruguaiano, che ha prodotto spettacolo ma in maniera efficace. Ottimo anche l'apporto di Dominique Archie, che nella stagione del ritorno dopo l'esperienza in Belgio finora ha marcato 13.1 punti e 6 rimbalzi di media a gara, ben affiancato sotto le plance da Mario Delas: il croato ha chiuso l'andata con 11.1 punti e 5.2 rimbalzi di media. 

Chi è entrato al meglio nei meccanismi della Betaland è stato Milenko Tepic: ingaggiato a novembre, il serbo ha chiuso l'andata con 9.9 punti, 6.4 rimbalzi e 2.8 assist, mostrando di essere un giocatore concreto e più che valido. Alla voce "sorprese", però, annoveriamo Antonio Iannuzzi. Arrivato in punta di piedi, come ultimo elemento nel pacchetto lunghi, il giocatore campano ha messo a segno 8.9 punti e 4.3 rimbalzi di media dopo metà campionato, realizzando canestri decisivi e lavorando benissimo in difesa. Sempre tanta sostanza e tanta grinta per Tommaso Laquintana (6.4 punti, 1.7 assist e 1.3 recuperi), mentre è in nettissima crescita Vojislav Stojanovic, che ha chiuso l'andata a quota 8.8 punti conditi da 4.4 rimbalzi. In chiaroscuro, invece, il bilancio di Zoltan Perl, fermo a quota 5.1 punti di media ma in generale senza riuscire a incidere come nello scorso campionato.

Drake Diener, la stella paladina - Fonte Orlandina Basket
Drake Diener, la stella paladina - Fonte Orlandina Basket

Diener uber alles - Dopo la partenza di Fitipaldo, ma anche in diverse occasioni in cui l'uruguagio era ancora in Italia, Drake Diener ha dovuto allargare le spalle e farci salire i suoi compagni. Il giocatore di Font du Lac ha fatto vedere che anche a 35 anni suonati si può essere la stella più lucente nella squadra che ha chiuso la serie A al quinto posto, limitatamente al girone di andata. La dimostrazione lampante che un giocatore che vede colorare la propria chioma sempre più di grigio non invecchia, ma acquisisce esperienza. Quella esperienza che consiglia a ManDrake di non essere più quella vispa guardia che esce dai blocchi a tutto gas per prendere triple anche in condizioni precarie, e di trasformarsi in giocatore più "saggio" e controllato anche nella gestione delle energie. Il minutaggio resta altissimo perchè anche in difesa Diener resta un giocatore fondamentale, oltre che sul piano psicologico e caratteriale.

Mercato vivo per il ritorno - Di certo, la Betaland Capo d'Orlando è una squadra costruita per avere ampie rotazioni, ma solo in una partita (anzi, nei primi tre minuti di una partita) ha avuto 10 giocatori a disposizione. Il mercato ha portato via Fitipaldo ma ha portato il giovane play montenegrino Ivanovic. A dire il vero, il ds Sindoni è ancora al lavoro per portare in Sicilia un altro giocatore che rafforzi la cabina di regia (e chissà che non sia proprio un americano in uscita dall'NBA...), mentre per quanto riguarda il pacchetto lunghi si attenderà il pieno recupero di capitan Nicevic, che ne avrà per un altro mesetto abbondante. Difficile, dunque, che venga allungato il roster tra i lunghi.

La Betaland Capo d'Orlando aprirà il girone di ritorno domenica 22 al Mediolanum Forum contro la EA7 Emporio Armani Milano, per poi tornare davanti al proprio pubblico sette giorni dopo contro la Umana Reyer Venezia.