Non si arresta la marcia della Sidigas Avellino di Pino Sacripanti, che dopo due vittorie di fila infila anche la terza portando a casa uno spettacolare derby al PalaMaggiò di Caserta. Non basta il cuore e l'orgoglio alla squadra di casa allenata da Dell'Agnello, che nel finale si inchina alla tripla di Green, sigillo ultimo di una contesa bella ed emozionante fino al crepuscolo. Ragland trascina gli irpini nel primo tempo, dopo un ottimo avvio casertano. Gli ospiti si fanno preferire per lucidità in attacco, non riuscendo però a chiudere mai la sfida. Nel concitato finale qualche persa di troppo dei padroni di casa compromette il risultato, con i bianconeri che collezionano la quarta sconfitta di fila e vedono in salita l'accesso alle finali di Coppa Italia. 

Chiaro l'intento, fin dalle prime battute di gioco, di coinvolgere Fesenko nei pick and roll difensivi per i padroni di casa: ne beneficia Watt, che firma i primi sette punti di Caserta sfruttando atletismo e dinamismo. Mani fredde, e scelte pessime, per Avellino dalla parte opposta, mentre gli uomini di Dell'Agnello chiudono il parziale di 9-2 iniziale con Sosa in contropiede. La sospensione di Sacripanti scuote Thomas e compagni, anche se l'atteggiamento difensivo dei lupi resta piuttosto passivo. L'agonismo e l'intensità casertana fanno la differenza: difesa, contropiede e tiri aperti per Gaddefors e Sosa firmano il più 12, Ragland e Leunen provano a tenere a galla gli ospiti (23-17).

Il play statunitense si carica la squadra sulle spalle, firmando le due triple - a cavallo dei primi due quarti - del pareggio a quota 25. Caserta non trova più la via del canestro, Dell'Agnello prova a mescolare le carte con il quintetto piccolo. La mossa sembra pagare i dividendi, quantomeno in attacco, ma è in difesa che il rebus Ragland non viene risolto: un'altra tripla dell'ex milanese (17 punti) vale il più quattro irpino, poi è Zerini in uscita dalla sospensione ad acuire le difficoltà casertane. I liberi di Watt e Sosa risollevano Caserta, ma è la lucidità offensiva di Avellino a farsi preferire, nonostante le percentuali dei ragazzi di Sacripanti scendano vertiginosamente. Finale di frazione rocambolesco: Fesenko fa e disfa in pochi secondi, Gaddefors e Watt accorciano fino al -2, ma ancora Zerini dall'angolo sigilla il più 5 all'intervallo (43-48). 

In avvio di ripresa Caserta prova a ritrovare energia ed entusiasmo grazie alle giocate sulle due metà campo di Watt. Cusin soffre il lungo avversario, ma difende perfettamente sugli esterni in aiuto, non permettendo ai padroni di casa di operare il sorpasso. Thomas si mette in proprio lenendo le difficoltà offensive degli ospiti, mentre l'unico passaggio a vuoto della difesa casertana concede a Leunen la tripla del nuovo più 6. La squadra di terra di lavoro non molla e, uscendo dalla sospensione, ritrova fiducia con la tripla di Cinciarini, che propizia il parziale di 11-2 contraddistinto dalla schiacciata di Putney per il nuovo sorpasso casertano. Botta e risposta continuo nel finale (6 di Green), con Sosa e Thomas che siglano l'equilibrio all'ultimo intervallo sul 66 pari. 

La tripla di Zerini rompe la parità immediatamente, mentre Caserta pasticcia in attacco perdendo ritmo e lucidità. Dalla parte opposta Avellino cavalca Fesenko in post basso, ed il lungo ucraino ripaga la fiducia con cinque punti di fila per il più 8 irpino. Putney interrompe l'emorragia, Watt torna ad approfittare delle lacune difensive del centro avellinese dimezzando lo svantaggio. I padroni di casa sprecano un paio di occasioni per accorciare ulteriormente, ma Avellino non ne approfitta: è Giuri, prima da tre, poi con l'assist per Watt, a firmare il parziale di 5-0 che rimette in corsa i casertani sul 75 pari. Sale la tensione negli ultimi minuti, con ogni tiro che assume un peso specifico immenso: Thomas sbaglia da una parte, Sosa non perdona e riporta avanti Caserta. Leunen impatta dalla lunetta, Green piazza la tripla del contro-sorpasso a 70 secondi dal termine. Lo stillicidio finale di liberi premia Avellino, che con l'ala statunitense sigilla il successo.