Durante gli anni di una delle più famose rivalità della storia del basket, una tifoseria (biancoverde) utilizzo in maniere forsennata lo slogan "Beat LA". Non siamo a questi livelli, ma è indubbio che da gara 7 delle ultime semifinali scudetto l'Irpinia cestistica sia focalizzata su un obiettivo: battere Reggio Emilia. L'occasione viene fornita dal primo appuntamento stagionale, la Supercoppa che, nelle intenzioni di Avellino, è un trofeo da alzare, senza lasciar nessuno spazio a quella scaramanzia che pur fa parte della cultura del posto.
Gli intoccabili - La Sidigas ha rinnovato l'organico partendo da alcune consolidate certezze. Innanzitutto, il duo Alberani - Sacripanti. Se l'ex ds di Roma ha saputo stupire la scorsa stagione azzeccando scelte e tempistiche (James Nunnally, l'avvicendamento tra i due Green), il coach si è confermato stratega affidabile, sicuro degli uomini su cui puntare (i fedelissimi Ragland e Leunen) e soprattutto capace di calarsi nella mentalità dei tifosi biancoverdi. Tifosi che gli hanno "perdonato" i trascorsi casertani e l'hanno eletto nuovo profeta in occasione delle Final Eight di Coppa Italia, quando Sacripanti si è detto onorato di rappresentare un "intero popolo".
Tra conferme e scommesse - Certezze anche in campo. Questa volta non ci sarà bisogno di richiamare Marques Green a stagione in corso. Il folletto è tra i riconfermati, non solo per le innate doti di leadership, ma perché si integra perfettamente con Joe Ragland. L'ex play canturino, dopo le ottime performance della seconda metà della passata stagione, quest'anno sarà chiamato a recitare un ruolo ancora più importante - mezzi atletici ed età non gli difettano - per provare a conquistare il titolo di mvp andato per il 2015-16 al suo ex compagno Nunnally. Proprio la sostituzione del cecchino texano non si prospettava facile. La casella lasciata vuota dalla guardia/ala ora al Fenerbahce è stata l'ultima a essere riempita: al suo posto è arrivato Adonis Thomas. Più inesperto (ha 23 anni), meno tiratore, Thomas è una forza della natura di 204 centimetri che si è ben messo in luce nelle amichevoli e che può offrire agli schemi di Sacripanti nuove soluzioni rispetto alla passata stagione.
Facce nuove e scommesse anche nel reparto guardie: via lo stagionato Acker e il deludente Veikalas, al loro posto due giovanotti con la faccia tosta pronti a essere plasmati da Sacripanti: Levi Randolph e Retin Obasohan. Considerata una stella all'high school, ottimo ad Alabama durante il college, Randolph ha firmato nel 2015 con Boston (riecco il biancoverde) per poi essere dirottato in D-League. Anche Obasohan, belga di nascita, ha giocato ad Alabama, dove si è messo in evidenza per le sue qualità difensive. Sostanziose novità anche nel reparto lunghi. Maarten Leunen è l'unico confermato, del resto nessuno ad Avellino voleva privarsi del suo fosforo e del suo saper essere un play, un tiratore o un pivot a seconda delle necessità. Accanto a lui, gli italiani Cusin - che non farà rimpiangere Cervi) e Zerini, reduce da 5 buone stagioni a Brindisi. E poi, ciliegina sulla torta, Kyrylo Fesenko, che pur avendo saltato la preparazione per impegni con la nazionale sarà da subito uno dei punti di forza della squadra. In un campionato impoverito di talento e diventato serbatoio di pesca per tornei più ricchi, si fa fatica a trovare un giocatore con più presenze in NBA (135) dell'ex centro degli Utah Jazz. Per stazza e potenza, l'unico in grado di contrastarlo dovrebbe essere Miroslav Radulica di Milano, e chissà che i due centri non si sfidino già domenica prossima...
Amichevoli estive:
Bryant University 83-53
Agropoli 71-67
Caserta 85-72
Sassari 65-64
Sassari 53-79
Bayern Monaco 74-81
Telekom Bonn 87-77
Agropoli 81-51