Vince Milano. Una finale avvincente quella delle Beko Final Eight 2016 al Forum di Assago, che ha visto prevalere proprio i padroni di casa dell'EA7, col risultato di 82-76. Ovviamente nel post-gara è esplosa la gioia dei men in red, mentre per la sconfitta Sidigas Avellino resta quanto di buono costruito nella tre-giorni, e qualche rimpianto.

Il primo a presentarsi ai microfoni di Rai Sport è Andrea Cinciarini, tra i protagonisti in campo con una prestazione maiuscola e giocate decisive: "Ho ringraziato Mario Fioretti (assistente di Repesa, ndr) perchè passo tanto tempo con lui in ritiro e quei due canestri (da tre, ndr) sono merito suo, volevo a tutti i costi la Coppa - ha detto, emozionato, il playmaker - Ho perso uno Scudetto e una Supercoppa, questa la volevo, è il primo del 2016. Complimenti ad Avellino, ma questa Coppa Italia è per i tifosi, la città, il signor Armani, ma soprattutto per noi stessi: ci abbiamo sempre creduto anche dopo l'eliminazione in Eurolega e adesso siamo a raccogliere i frutti".

L'aspetto tecnico fondamentale che emerge dall'emozione riguarda proprio quel fondamentale decisivo nella partita: "Penso che il 99% del tiro sia la testa, in queste Final Eight ho riacquisito la fiducia che avevo a Reggio e qui avevo solo a volte. Ma è arrivata e continuerò a provare, essere affidabile nel tiro vuol dire costringere il difensore a fare una scelta".

Se Cinciarini è stato grande protagonista, Rakim Sanders è stato semplicemente l'MVP: arrivato a Milano 20 giorni fa dopo problematiche di infortuni, il miglior giocatore delle finali scudetto 2015 si è riconfermato in Coppa Italia: "E' stato bello essere qui, ci abbiamo creduto ed è stato un grande sforzo di squadra, sono anche MVP e questa è una cosa bellissima - ha dichiarato - Non so che cosa sono, ma sono contento di essere esattamente quello che sono in questo momento".

L'ex Sassari non vuole certamente fermarsi e guarda già avanti: "Ci siamo allenati molto, abbiamo giocato molto di squadra perchè giocare ogni tre giorni è difficile, abbiamo anche campionato ed Eurocup". In chiusura, discorso sul suo ruolo: "Mi trovo bene ovunque ci sia il modo per fare vincere la mia squadra, che sia da 3 o da 4 non importa".

Chi aveva fame di vittoria dopo aver già portato a casa non pochi trofei è Jasmin Repesa, allenatore dell'Olimpia, a cui questo trofeo mancava: "Dovevo tornare in Italia per prendere la coppa che mi mancava dopo nove anni, mancava a questa società da 20 anni e questa vittoria mi dà una soddisfazione enorme per questa gente, per la proprietà e tutti quanti".

Senza Gentile, Repesa ha trovato un nuovo elemento appena arrivato, Sanders, di cui parla così: "Ho parlato 20 giorni fa con Sanders, gli ho detto che il cielo è il limite, deve solo ascoltare, lavorare ed essere disponibile come in questi giorni è stato, può diventare un giocatore straordinario e può ancora migliorare tecnicamente. Ci mancava un giocatore in rotazione per mantenere l'aggressività tutti i 40 minuti, sono soddisfatto per come tutto è finito". Non c'è però pausa, l'Olimpia ha altre due competizioni da vincere, secondo Repesa: "Mercoledì c'è una partita, martedì andiamo in Turchia, dobbiamo recuperare le energie per tutte le competizioni, cercherò di andare fino in fondo".

Poche parole, ma pesanti, da parte del patron Giorgio Armani, specialmente sull'attesa e sull'amalgama trovata dai ragazzi in rosso: "20 anni sono enormemente lunghi, siamo riusciti a sfatare questa triste realtà, non mi sembra vero, ce l'abbiamo fatta. Questa Olimpia comincia a essere una squadra, credo che i miei collaboratori abbiano fatto un grande lavoro, in questo momento la squadra ha tutto il diritto di essere chiamata squadra".

Dalla parte di Avellino invece resta ovviamente delusione per la sconfitta, ma allo stesso tempo serve la capacità di raccogliere quanto di buono mostrato e da lì ripartire, come spiega il tecnico Pino Sacripanti: "Bisogna essere orgogliosi di avere fatto una partita del genere, non abbiam mai mollato contro una Milano fantastica. Sanders è stata una spina nel fianco. Noi abbiam fatto la nostra partita fino in fondo e dovevamo essere più cinici, ma onore a Milano che ha fatto una grande partita".

"Intanto prendiamo questa esperienza, ce la mettiamo in un cassetto per vedere cosa ci manca per bene. Dobbiamo far tesoro della nostra reazione, far vedere che ci siamo e partire da qui per avere più fisicità e altre cose tecniche". Sull'aspetto tecnico: "Siamo stati bravi a limitare la loro fisicità, ma era difficile. Abbiamo preso un po' le misure, loro sono sempre stati avanti. Abbiamo perso anche qualche palla di troppo".