3 giorni ancora e poi inizierà la tre-giorni che decreterà la vincitrice della Coppa Italia 2016. Per l'occasione, Vavel Italia vi porterà all'interno di ogni singola squadra partecipante, spulciandovi i set offensivi, oltre ad andare a guardare i punti di forza e non solo delle compagini che proveranno a spodestare la Dinamo Sassari. Dalla Grissin Bon Reggio Emilia, qualificatasi come prima della classe al giro di boa, alla Sidigas Avellino, andremo alla scoperta delle otto squadre: dopo i primi cinque episodi su Trento (qui). Pistoia (qui), Cremona (qui), Venezia (qui) e Avellino (qui), oggi guardiamo più da vicino la Grissin Bon Reggio Emilia allenata da coach Max Menetti, che si presenta a questo appuntamento con l'infermeria discretamente piena.
BLOCCHI VERTICALI
Il gioco che prevede due uscite verticali è probabilmente il più usato in assoluto da Reggio Emilia; i due blocchi sono comunque solo un inizio, perché dopo ci sono varie opzioni.
Una di queste è sicuramente il pick&roll tra la guardia che ha ricevuto il secondo blocco e chi gliel’ha portato, come in questo caso. Da notare come la Grissin Bon preferisca lasciare libero il lato debole piuttosto che il lato forte: l’idea è mettere in difficoltà l’unico difensore sul lato debole, di modo che se è costretto ad aiutare molto sul rollante rischia di non fare in tempo a recuperare sul suo uomo nel caso questo riceva lo scarico.
Anche quando il gioco non porta ad un tiro rapido la palla non si ferma, e dopo un paio di passaggi i giocatori di Reggio giocano un altro pick&roll.
Per variare, sul primo blocco verticale il lungo e la guardia si invertono i ruoli: così è la guardia a bloccare per il lungo che può così ricevere spalle a canestro.
Un’altra alternativa dopo le due uscite verticali prevede che il play riceva a sua volta i due blocchi dei lunghi, ma lungo la linea di fondo per uscire in posizione di guardia dal lato opposto. Se c’è subito il tiro da 3 il play può prenderlo, altrimenti può servire il lungo in post basso. Qualora il passaggio venga negato, come in questo caso, l’altro lungo sale all’altezza della linea da 3 e prima porta un blocco in allontanamento per la guardia..
Poi si fa vedere per giocare l’alto-basso con il Veremeenko o il Lavrinovic di turno.
Quando le squadre cercano di impedire l’uscita verticale delle guardie, la squadra di Menetti non si perde d’animo e sa cosa fare.
In questo caso Kaukenas gira attorno al blocco del lungo e attacca la linea di fondo, provocando l’aiuto di Barac e punendo poi le rotazioni difensive.
DOPPIO PICK&ROLL CENTRALE
Guardando le partite di Reggio si nota che molto spesso i due lunghi salgono a portare un blocco al play, che ha così la possibilità di scegliere quale dei due sfruttare. Dopo averne usato uno, il bloccante riceve a sua volta un blocco in allontanamento dell’altro lungo, il quale va poi a giocare un pick&roll con il palleggiatore (stessa cosa che abbiamo già visto fare, per esempio, ad Avellino).
La stessa situazione si può creare anche senza che il play sfrutti il primo blocco, tramite un passaggio al lungo e una successiva palla consegnata di ritorno al playmaker:
Qua invece Polonara fa solo finta di portare il blocco e taglia subito verso canestro, con De Nicolao che gli dà una gran palla:
Quando Menetti si affida ad un quintetto piccolo, senza pivot di ruolo quindi, uno delle due ali che gioca da lungo sarà marcato da un pivot che non ama uscire dall'area. Qui Lydeka infatti dà troppo spazio a Silins che lo punisce con la tripla.
ISOLAMENTO DI ARADORI
Il fatto che Reggio Emilia sia una squadra che muove bene palla non vuol dire che non permetta ai suoi giocatori di isolarsi per giocare l’1contro1. In particolare, Aradori viene spesso isolato spalle a canestro. Quando la difesa impedisce il primo passaggio dentro, la Grissin Bon ribalta il lato e Aradori sfrutta un blocco orizzontale per ricevere sul lato opposto.
TAGLI CON LA PALLA IN POST BASSO
Nell’ultima clip abbiamo visto anche l’abilità dei giocatori di Reggio Emilia nei tagli quando la palla viene messa vicino al canestro e trovare canestri facili. Questa è una delle caratteristiche principali della squadra, che è una vera e propria arma soprattutto quando in post c’è Lavrinovic (ma è bravo anche Veremeenko), che ha una grande visione del campo e pesca i compagni perfettamente. Qui De Nicolao taglia appena vede il proprio difensore con la testa girata verso la palla, e Lavrinovic gli serve un bell'assist.
Quando la palla è in post, l’altro lungo porta sempre un blocco cieco per una delle guardie, in questo caso liberandola per un comodo layup.
Sul blocco può capitare che i due difensori coinvolti, vistisi in emergenza, scelgano di cambiare uomo.
Allora il lungo deve solo tagliare verso il canestro sfruttando la maggiore stazza rispetto al piccolo avversario, e in questo caso Polonara riceve praticamente sotto canestro.
Oppure ancora, quando il lungo riceve spalle a canestro i due giocatori sul lato debole possono scambiarsi posizione, e se la difesa si rilassa come in quest’occasione subisce il tiro da 3:
BLIND PIG
Blind pig è un termine coniato per descrivere un tipo di movimento, tipico della Triangle Offense, che serve a punire una difesa troppo aggressiva nel cercare di negare i passaggi all’attacco. Come prima semplificazione possiamo dire che è sostanzialmente un backdoor. Quando la palla è sul lato e l’attacco è in difficoltà, il lungo del lato debole effettua un taglio flash verso il gomito della lunetta, e appena questo riceve parte il taglio della guardia che si trova sulla sua verticale: questa riceve un handoff ed ha acquisito un vantaggio sul suo difensore.
CIRCOLAZIONE DI PALLA E EXTRA PASS
Abbiamo già accennato a come i giocatori di Reggio si divertano nel passarsi la palla, e allora di seguito troviamo due video che dimostrano esattamente questo. La Grissin Bon cerca e trova quella che è la situazione chiave per l’attacco nel basket moderno, cioè costringere due difensori ad occuparsi, anche per un solo momento, di un solo attaccante. Questo per creare altrove un 4vs3 da punire appunto muovendo la palla rapidamente (situazione che per intenderci vediamo molto spesso quando giocano squadre come i Golden State Warriors e i San Antonio Spurs, tanto per fare due esempi). Qui Reggio usa un semplice pick&roll, sul quale sa che Pittman (il pivot avversario) uscirà in maniera aggressiva, in modo tale che nel momento in cui la palla esce dal raddoppio l’attacco sarà in una situazione di sovrannumero. Della Valle e compagni qui eseguono alla grande e il risultato è un tiro da 3 con tanto spazio.
Stessa cosa qui: 1vs2 sul pick&roll, rotazioni difensive innescate e poi punite con una sontuosa circolazione di palla.
TRANSIZIONE
Chiudiamo con le situazioni di transizione, in cui la squadra ha le idee chiare sul cosa fare. Fondamentale è la corsa nella corsia centrale di uno dei lunghi, che costringe i difensori rientrati in tempo a preoccuparsi di lui lasciando libero un tiratore sul lato opposto.
Naturalmente è anche possibile che sia lo stesso lungo a ricevere.
COSA CI DICONO I NUMERI?
- Punti realizzati: 5^ (78.2)
- % da 2: 5^ (52.2%)
- % da 3: 5^ (34.2%)
- % tiri liberi: 4^ (75.4%)
- Palle perse: 3^ (13.8)