Dieci giorni e prenderranno il via le Final Eight di Coppa Italia 2016. Per l'occasione, Vavel Italia vi porterà all'interno di ogni singola squadra partecipante, spulciandovi i set offensivi oltre ad andare a guardare ai punti di forza e non solo delle compagini che proveranno a spodestare la Dinamo Sassari. Dalla Grissin Bon Reggio Emilia, qualificatasi come prima della classe al giro di boa, alla Sidigas Avellino, andremo alla scoperta delle otto squadre: quest'oggi, per il secondo episodio della serie (per il primo riguardante la Dolomiti Energia Trentino, clicca qui), guardiamo più da vicino la squadra che più di tutte è stata la rivelazione di questo campionato, la Giorgio Tesi Group Pistoia guidata sapientemente da coach Vincenzo Esposito.
- APRIRE IL CAMPO
Pistoia è una squadra che non esegue molti giochi, e la principale fonte di punti è il pick&roll, che viene giocato aprendo molto il campo con tre tiratori con i piedi dietro l’arco dei 6.75. Infatti coach Esposito usa sempre quintetti con almeno quattro giocatori capaci di aprire il campo e far male da 3 punti; e il quintetto più usato ha ben cinque tiratori, con Antonutti da 4 e Kirk da 5.
In questa situazione di transizione, vediamo addirittura tutti e cinque i pistoiesi fermarsi dietro alla linea dei 3 punti.
In questa situazione specifica, sulla penetrazione di un giocatore pistoiese l’area è totalmente sgombra:
Altro esempio qui, ancora in transizione. Moore rinuncia ad una tripla aperta, ma notate come sulla sua penetrazione tutti i compagni si preoccupino di spaziare il campo andando dietro l’arco:
- PICK&ROLL + BLOCCO CIECO
Un gioco che porta spesso punti all’attacco di Pistoia è il pick&roll su un lato (di solito il destro) seguito da un blocco cieco a favore del rollante. Il tutto inizia con un’apertura del play alla guardia, che restituisce palla al playmaker e va a tagliare verso il lato opposto, prima di ritornare sul lato da dove aveva iniziato il taglio e posizionarsi nell’area. A questo punto play e lungo giocano il pick&roll e il play sfrutta il blocco andando verso il centro. Ed è qui che entra in azione la guardia, che porta un blocco cieco sul difensore del bloccante, che sarà per forza di cose con lo sguardo sulla palla. Il tempo di realizzare cosa sta succedendo e il play ha già alzato l’alley-oop per il proprio pivot.
Anche quando il gioco non riesce, come in questo caso contro Torino, l’emergenza creata alla difesa consente al play di continuare la sua penetrazione al ferro costringendo un altro difensore a staccarsi in aiuto. Facile lo scarico qui per Antonutti.
- BLOCCHI STAGGER
Altra situazione sfruttata da Pistoia (e da un po’ tutte le partecipanti alle Final Eight, come abbiamo visto e vedremo in seguito) è quella di utilizzare una serie di blocchi in sequenza per liberare il tiratore. Di solito il gioco inizia con un passaggio del play a uno dei due lunghi che salgono paralleli (nello schieramento che prende il nome di horns), il quale riconsegna palla al playmaker e si dirige insieme all’altro lungo a portare due blocchi stagger orizzontali alla guardia del lato opposto.
Nel primo esempio la difesa nega il tiro da 3 a Filloy spingendolo verso l’area, con la guardia italoargentina che opta per il palleggio, arresto e tiro.
Una variante consiste nel fingere di portare i blocchi per la guardia, con Antonutti che improvvisamente da bloccante diventa colui che sfrutta il blocco dell’altro lungo per un tiro da 3.
- ALEX KIRK
Giocatore importantissimo per lo scacchiere tattico di coach Esposito è Kirk, pivot con mano molto educata e con in generale una buona tecnica che è anche il quinto migior realizzatore del nostro campionato con 16.3 punti in 30 minuti di utilizzo. Averlo in squadra è senz’altro un lusso innanzitutto perché è un pivot capace di trovare punti giocando in 1 contro 1 spalle a canestro, dote che ormai non tutti i lunghi hanno. E poi perchè, come abbiamo già detto, è un giocatore con range di tiro, che sfrutta anche in situazioni di pick&pop, difficili da marcare per la difesa perché il suo uomo è sempre un centro che di norma non ama allontanarsi dalla propria area.
E quando il suo avversario esagera per non concedergli il tiro da 3, Kirk è capace di movimenti da esterno come quello che vediamo qui: finta, palleggio e stepback.
E ancora: i due lunghi salgono per portare un blocco al palleggiatore, che sceglie di sfruttare quello di Kirk. La difesa lo raddoppia e quindi l’uomo di Antonutti (l’altro bloccante) deve ruotare su Kirk che dopo il blocco si è aperto per giocare il pick&pop. Antonutti legge perfettamente la situazione e taglia nell’area totalmente libera, ricevendo il passaggio e segnando comodamente. Al di là di qualche colpa della difesa, tutto si svliuppa a causa della paura che la difesa avversaria ha del tiro di Kirk.
Il tiro da 3 è un’arma che usa anche in situazioni di transizione: Oriakhi in questo caso istintivamente gli resta un po’ troppo lontano e Kirk lo punisce stampandogli la tripla in faccia.
Chiudiamo con quello che è un altro valore aggiore aggiunto di questo giocatore, che lo rende un 5 ancora più atipico: la capacità di correre il campo. Nella prima clip lo vediamo correre più veloce del pariruolo White ed essere pescato perfettamente dal proprio compagno per 2 punti rapidi.
Qui semina letteralmente Oriakhi e i compagni lo trovano a rimorchio dopo un ribaltamento di lato: il risultato è una schiacciata facile.
COSA CI DICONO I NUMERI?
- % da 3: 11^ (31,7%)
- Palle perse: 2^ (13,4 a partita)
- Assist: 5^ (16,1 a partita)
- Rimbalzi Difensivi: 1^
- % da 3 degli avversari: 2^ (31,3%)