Si torna a parlare di giovani promesse italiane, dopo l'appuntamento europeo con l'Eurolega. Quest'oggi andremo a dare uno sguardo agli azzurrini che già stanno dimostrando di avere le qualità per calcare i parquet del basket nostrano e che aspirano ad esprimersi in palcoscenici ancora più ambiti. In questo secondo appuntamento targato Vavel Italia andremo a visionare i talenti delle classi del 1994 e 1995. Se vi hanno entusiasmato i ragazzi del ’93 per talento e prospettive, vi assicuriamo che i protagonisti di oggi non saranno da meno.
Il nostro viaggio odierno parte da Milano. Qui all’ombra del Duomo sono stati lanciati diversi talenti del basket italiano negli ultimi anni, uno su tutti Danilo Gallinari, e in questa stagione sembra essere arrivato il turno di Andrea Amato. Cresciuto nelle giovanili milanesi, sì è fatto le ossa come professionista a Casale Monferrato, società di A2 che punta molto sulla crescita dei giovani, per poi tornare alla base quest’anno. E’ il primo giocatore ad uscire dal vivaio durante la gestione Armani e si ritrova già con molti occhi puntati addosso.
Questo perché in tutto l’ambiente Olimpia, Andrea è stato sempre considerato un predestinato per certi livelli: play di 1.90m gode di un tiro da 3 mortifero che lo rende capace di accendersi in qualsiasi momento e far scattare in piedi i tifosi sugli spalti. Inoltre non gli manca sicuramente creatività che gli permette di uscire da situazioni difficili con giocate spettacolari come passaggi o tiri fuori equilibrio. La qualità che però spicca in questo ragazzo è la totale mancanza di paura verso qualsiasi aspetto del gioco, che sia un difensore o la responsabilità di un tiro subito dopo un errore.
Quest’anno gli si prospettano pochi minuti in campo e molti in panca vista la profondità del roster milanese, che punta dichiaratamente al successo in campionato e al miglior piazzamento possibile in Europa. Tuttavia, dovrà essere bravo a farsi trovare pronto in situazioni di rimpiazzo e capitalizzare al massimo le occasioni a disposizione.
Restiamo in Lombardia, spostandoci verso Cantù. Qui la società già da qualche anno valorizza alcuni tra i migliori prospetti del basket italiano (come già mostrato la settimana scorsa) e non è da meno con Amedeo Tessitori.
Ala di 2.08m proveniente dal vivaio della Virtus Siena, ha esordito in Serie A con la maglia di Sassari nella stagione 2013-2014 e giocato la scorsa annata con la JuveCaserta. Con 2.2 punti e 1.2 rimbalzi in 7 minuti di media nelle prime 5 giornate già dimostra di poter stare a questi livelli pur avendo tanto da migliorare sia dal punto di vista fisico che tecnico, dovendo aggiungere movimenti in post al suo pur ottimo tiro, che ne fa un lungo tipico del basket moderno ma che lo rende ancora un giocatore troppo perimetrale offensivamente.
Ci spostiamo a Pesaro per concentrarci su due ragazzi che stanno sorprendendo in questo avvio di stagione: Francesco Candussi e Nicolò Basile.
Partiamo dal primo: centro classe 1994 di 2.11m per 109 kg fa dell’energia, messa a disposizione su entrambe le metà campo, la sua arma principale, senza disdegnare un ottimo tiro dalla media distanza e degli ottimi movimenti senza palla in situazioni di pick & roll. Da migliorare è sicuramente l’aspetto fisico dovendo fronteggiare costantemente dei giocatori con un elevato impatto fisico, ma la crescita di questo ragazzo è evidente ed il minutaggio concessogli da parte di coach Paolini (10.2 minuti a partita) testimonia gli sforzi del giovane cresciuto nel vivaio di Venezia (ma formatosi definitivamente la stagione scorsa passata a Trieste), che lo vede utilizzato come solido rimpiazzo in uscita dalla panchina.
Nicolò Basile invece è un classe 1995, fino all’anno scorso a Forlì e da questa stagione a Pesaro dove la società ha deciso di puntare forte su di lui offrendogli un contratto triennale. Play ordinato, dall’ottima visione di gioco e dalla buona mano, partito con pochi minuti ha visto crescere il proprio minutaggio sul parquet a 12.2 minuti di media, ma sembra che non si voglia accontentare. Infatti è impressionante vedere come con il talento di Altamura in campo la squadra giri e anche molto bene. E’ però un ragazzo ancora acerbo atleticamente, che spesso quindi viene puntato spalle a canestro, e che non riesce ad attaccare il ferro con continuità a causa di questo fattore. Quello che però perde fisicamente lo recupera con l’energia: infatti riesce a portare a casa 1.2 rimbalzi e 1.8 palle recuperate a partita.
Già protagonista della massima serie italiana è Tommaso Laquintana, classe 1995, che passo dopo passo a soli 20 anni si sta prendendo sulle spalle le sorti di Capo d’Orlando oltre alle simpatie del PalaFantozzi. Reduce da un’ottima stagione a Biella dove ha potuto disputare una competizione europea, l’Eurochallenge, oltre all’europeo under 20 disputatosi a Lignano Sabbiadoro quest’a estate, Tommy sembra pronto a conquistare un posto da assoluto protagonista in Serie A, con una crescita costante dovuta anche alla presenza di due veterani d’eccezione nel roster siciliano quali Gianluca Basile e Vlado Ilievski. Crescita testimoniata dai suoi numeri in queste battute d’apertura della nuova stagione con 6.6 punti, 3.4 rimbalzi e 1.4 assist in 19.4 minuti ad allacciata di scarpe.
Punti di forza per questo play di 1,88m sono sicuramente un atletismo sopra la media e l’innata capacità realizzativa. Infatti è più un attaccante che costruttore di gioco, più penetratore che tiratore o passatore. Ma la facilità con cui può concludere nei pressi del ferro è disarmante come dimostrano i 2.8 tiri liberi tentati a partita. Anche nella metà campo difensiva è capace di farsi valere sia sul portatore di palla sia dando una mano a rimbalzo e facendo ripartire subito l’azione.
In sostanza si può dire che Tommaso Laquintana ha tutte le carte in regola per conquistarsi lo spot di playmaker della nazionale maggiore nel giro di poche stagioni.
Terminiamo il nostro percorso odierno a Bologna, senza mezzi termini capitale del basket italiano, sponda Virtus, per analizzare il miglior giocatore under 22 della passata stagione ovvero Simone Fontecchio. 7.4 punti, 2.3 rimbalzi, 1.5 assist in 24.5 minuti di media chiusi con il 47% da 2 e il 29.2% da 3. Queste le sue statistiche della passata stagione che gli avevano aperto le porte del draft NBA ma a cui ha rinunciato per crescere con meno pressioni mediatiche e presentarsi nel 2017. Ala dal notevole fisico (2.03m per 91 kg) e dalla tecnica seconda a pochi, è capace di mettere punti a referto in qualsiasi modo, incluso prendere il volo per inchiodare una schiacciata.
Le potenzialità di questo ragazzo sono infinite ma il suo rendimento sembra essere calato in questo avvio di stagione, complice un po’ di sfortuna in fase realizzativa. Infatti in 5 gare disputate è autore di 8 punti a partita con il 38.5% da 2 e 10.5% da 3. Queste cifre però non scalfiscono minimamente la fiducia che tutto l’ambiente virtussino rimette nel talento abruzzese, come giustificano i 31.8 minuti di media concessigli da parte di coach Valli e non ci sarebbe da stupirsi se le sue cifre si innalzassero già a partire dalle prossime gare.
Finisce qui un’altra tappa del nostro percorso in giro per i parquet della Serie A italiana, anche se il viaggio è tutt’altro che concluso. Per oggi pero “That’s all Folks”