L'Olimpia Milano viola senza affanni un parquet, quello di Avellino, sul quale negli anni è rovinosamente scivolata in più occasioni. Troppo netto, questa volta, il divario atletico, tecnico e mentale tra le due squadre. Milano mostra già il marchio di fabbrica di Repesa, capace di lavare la testa ai suoi anche nel quarto periodo sul +20. Alessandro Gentile sfoggia nel terzo quarto tutto il suo talento, con 4 giocate che strappano applausi e chiudono definitavamente la contesa. Avellino, partita - come le capita da 2 anni - in ritardo rispetto alle altre, priva pure di Taurean Green, si scioglie alle prime difficoltà, forzando tantissimo in giocate individuali non degne dell'esperienza dei suoi giocatori e della bravura di coach Sacripanti. Gara numero 600 in Serie A per gli irpini, che sognavano di festeggiare in ben altro modo il prestigioso traguardo.
Primo quarto Gentile parte in sordina, limitando i tiri e dedicandosi a creare giocate per i compagni. Ne beneficia McLean, che realizza i primi 6 punti dell'Olimpia. Avellino tocca il massimo, effimero vantaggio sul 12-8, grazie a due triple di Veikalas e Nunnally e a 2 liberi di Cervi. Repesa spedisce in cambio Lafayette per Cinciarini, e l'ex Olympiacos ripaga con 3 triple che sfruttano le amnesie di Avellino sul pick&roll. Cervi si dà un gran daffare in difesa (3 stoppate), ma senza Green Avellino fa fatica a costruire buoni tiri e chiude il parziale con 3/13 da 2.
Secondo quarto Blums apre le ostilità con una tripla, a cui risponde prontamente Simon con la stessa moneta. Le perse di Acker e Blums regalano a Milano il primo vantaggio in doppia cifra (17-27), gli irpini trovano il secondo canestro del quarto soltanto dopo 5 minuti e l'Olimpia, senza strafare, controlla in scioltezza l'incontro (19-33). Il finale di tempo è di marca biancoverde: grazie a un paio di perse di Gentile, una tripla di Leunen e un canestro di Veikalas sulla solita rimessa sbagliata di Milano, gli irpini riescono ad andare al riposo lungo sotto di sole 8 lunghezze.
Terzo quarto Va in scena l'Alessandro Gentile show. Acker e Nunnally illudono Avellino, che arriva sul -5 (36-41). Gentile decide che è giunto il momento di attivarsi e regala 4 azioni una più bella dell'altra: tripla nel momento più difficile di Milano, schiacciata a due mani (cui segue la tripla di Hummel per il nuovo + 10), gioco da 3 punti con canestro + fallo, e per finire canestro in step back con marcatore a un palmo e cronometro dei 24 secondi al termine. Avellino è annichilita e Simon e McLean ne rintuzzano facilmente ogni tentativo di rimonta.
Quarto periodo Non c'è mai partita. Avellino è rassegnata e continua a cercare improducenti giocate individuali. L'ex Acker non si fa certo rimpiangere, mentre Cervi almeno lotta su ogni palla, pur risultando insufficiente al tiro. Repesa sfrutta ogni rotazione, dando spazio anche a Magro e al giovane Toffali. , mentre Avellino si sfalda inesorabilmente senza trovare una minima idea per abbozzare una reazione. Milano chiude sul +23, mentre i padroni di casa trovano solo allo scadere i punti per arrivare almeno a 60. Krunoslav Simon è il top scorer con 21 punti, ma negli occhi restano le 4 super giocate con cui Gentile ha deciso la partita.