Questa serie di Finale Scudetto tra la Grissin Bon Reggio Emilia e la Dinamo Sassari, per ora, ha rispettato il fattore campo. Gli emiliani non sono riusciti ad espugnare il PalaSerradimigni e così, grazie a queste due vittorie interne, il Banco di Sardegna ha impattato la serie sul 2-2, non senza patemi d'animo.
Queste due partite in terra sarda sono state combattute fino all'ultimo secondo: gara 3 si è risolta con una fiammata di Logan che ha dominato l'ultimo quarto mentre per decidere gara 4 si è dovuto giocare un tempo supplementare e la Dinamo si è affidata al talento cristallino di Jerome Dyson. Il play ex Enel Brindisi ha messo su una prestazione incredibile: 28 punti, 7 assist, 5 falli subiti e 21 di valutazione per lui alla fine ma, la cosa che stupisce maggiormente, è che ha realizzato ben 17 punti tra quarto quarto ed overtime, mentre il resto della squadra solamente 9.
Insomma, la Dinamo, pur avendo vinto queste ultime due partite, non ha mai pienamente convinto. Ha sicuramente avuto momenti in cui ha espresso un basket davvero di ottimo livello, con difese aggressive e una circolazione fluida in attacco. Però, alla fine, sembra sempre affidarsi troppo al talento individuale, senza riuscire a coinvolgere l'intera squadra per tutto l'arco della partita.
Gara 4 non è stata priva di polemiche, anzi. Mentre nei primi tre episodi l'arbitraggio era stato decisamente positivo, sabato sera è stato piuttosto rivedibile. Nel post partita si è discusso molto del quinto fallo, molto generoso, fischiato a Kaukenas, ma sopratutto, si è parlato di altri tre episodi dubbi: il primo, alla fine dei tempi regolamentari, è stato il non-fischio sulla penetrazione di Dyson. In questa occasione c'è stato un contatto, anche abbastanza evidente, tra Polonara e la guardia sassarese: se fosse arrivato il fischio, Dyson sarebbe finito in lunetta per due tiri liberi e, probabilmente, avrebbe chiuso la partita. I fischi che hanno influito maggiormente sul risultato finale sono stati il fallo di Cinciarini su Dyson su una rubata a metà campo e il fallo antisportivo di Lavrinovic a pochi secondi dalla fine che ha, definitivamente, chiuso la partita. Non è mai bello parlare di arbitri dopo una partita, però perché ergersi a protagonisti e decidere una partita al posto dei giocatori?
Anche a causa di questi episodi dubbi, si preannuncia una gara 5 agguerrita in un PalaBigi infuocato. Sassari dovrà anche fare i conti con la caviglia di Rakim Sanders: il giocatore ha subito un infortunio che lo ha tenuto fuori per il finale di gara 4 ma dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere della partita. La chiave, per Sassari, è sempre la stessa: la fluidità della circolazione di palla è la conditio necessaria per impensierire Reggio. Quando vengono coinvolti tutti i giocatori, la Dinamo non ha rivali in Italia, come dimostrato contro Milano. Però se ci si affida solamente ad un giocatore, senza muovere palla, sopratutto contro la perfetta zona 3-2 di Max Menetti, allora anche una squadra talentuosa come Sassari può fare tantissima fatica.
La serie comunque è tutt'altro che chiusa o scontata, anche perché, per forza di cose, il minutaggio dei giocatori chiave di Reggio Emilia è elevatissimo e questo è un aspetto da non sottovalutare quando si gioca ogni due giorni. Il cuore di Cinciarini e compagni è enorme ed è già ben oltre il famoso ostacolo, ma il talento e l'atletismo di Sassari è di primissima fascia.
Sicuramente questa finale sta facendo divertire tutti gli appassionati e sta riscuotendo un successo notevole: i dati di ascolto sono assolutamente positivi e sono lì a dimostrare come questo sia uno sport amato e seguito da tantissime persone, nonostante la totale assenza di pubblicità sulle reti nazionali.