Atmosfera surreale al PalaDelmauro. Lo sparuto gruppo di tifosi giunto in toscana intona i propri cori mentre nella curva degli ultras di casa campeggia solo uno striscione di contestazione. Quando Avellino entra in campo, gli ultras danno le spalle alla loro squadra. La pessima prestazione offerta nello "spareggio" contro Reggio Emilia e la sconfitta di Pesaro hanno lasciato il segno. Sul campo, lo spettacolo non è certo esaltante. Senza Richardson e Dean, Avellino ha rotazioni corte ma può dare spazio a Hayes, che spesso nelle precedenti gare ha avuto un minutaggio incredibilmente basso per un giocatore del suo valore, con prestazioni non all'altezza della sua carriera. Pistoia può giocare con tranquillità grazie al tesoretto costruito in casa. Paolo Moretti ha costruito col poco talento a disposizione un gruppo solido che gioca da squadra, cosa che non è successo ad Avellino, dove non è certo il talento a mancare. 
 
Avellino apre le ostilità con uno dei pochi a salvarsi dalle contestazioni, Daniele Cavaliero, che infila la prima tripla dell'incontro. Pistoia si affida al totem Johnson, che con la stazza e i suoi movimenti riesce a mettere in difficoltà Ivanov e Thomas. Con l'area occupata da Johnson, Avellino prova ad affidarsi al tiro da fuori. Hayes, che per le assenze di Richardson e Dean può finalmente giocare senza temere di essere richiamato in panca dopo ogni disattenzione, buca la retina da 3 su assist di Lakovic. Anche Pistoia sa fare male da oltre l'arco: Gibson (per il resto opaco) e Galanda, che ad Avellino ha una delle sue mattonelle preferite, infilano una tripla a testa tenendo il punteggio in equilibrio. Un paio di iniziative di Will Thomas permettono il primo allungo ai padroni di casa (21-12), ma Pistoia riduce lo svantaggio con l'ex Cortese e il solito Johnson.
Avellino apre il secondo quarto con un parziale di 12-0: canestro di Lakovic, una tripla a testa per il play sloveno e per Dragovic, due canestri da sotto di Thomas. Una schiacciata di Hayes su assist di Dragovic porta Avellino sul +11 (36-25), margine di vantaggio che regge fino alla fine del primo tempo. Avellino apre il terzo periodo con determinazione, toccando con Hayes il +15 (47-32). Wanamaker prova a mettere ordine tra i suoi, anche approfittando di qualche errore di Lakovic, ma gli irpini rifiatano grazie a una tripla di Cavaliero e iniziano l'ultimo periodo in vantaggio di 10 (59-49). Le rotazioni ridotte all'osso cominciano però a pesare su Avellino, che non trova il canestro per i primi 6 minuti dell'ultimo quarto. L'ex Cortese si esalta e con 5 punti consecutivi riapre i giochi (59-58). Avellino torna a segnare con Dragovic, che dà il via a un parziale di 7-0. Pistoia non demorde ma non trova il guizzo per rendere più palpitante il finale, e Avellino può chiudere la gara eludendo con Lakovic e Hayes il fallo sistematico a cui ricorrono i toscani. Avellino torna a vincere ma esce dal campo senza applausi. Per questa squadra ci vorranno vittorie e continuità per riconquistare una piazza che da sempre pretende dai suoi giocatori il massimo impegno.
 
In conferenza stampa, coach Vitucci è chiarissimo: "Chi si allena in settimana gioca la domenica, al contrario, chi non si allena non gioca. Dean e Richardson non si sono allenati tutta la settimana e per questo ho deciso di lasciarli fuori. E' stata una decisione che ho maturato di mia spontanea volontà e della quale ho reso partecipe la società. Adesso non voglio parlare ulteriormente di questa cosa perché sminuirebbe l'impegno di chi si è allenato e di chi ha giocato. Gli assenti tanto vale la pena ignorarli. Questa vittoria è molto importante per una serie di motivi che conosciamo tutti molto bene: un pubblico in contestazione o comunque deluso, due brutte partite, le assenze. Era importante avere sul campo una verifica della reazione della squadra reazione che c'è stata dal punto di vista emotivo e del carattere. Mi è piaciuto l’atteggiamento difensivo perché sapevamo che avremmo sofferto l'atletismo dei nostri avversari, reggendo bene le penetrazioni che sono la base del loro attacco. Sono soddisfatto e mi auguro che sia l'inizio di un nuovo libro per tutti noi”.