Seconda sconfitta consecutiva per Brindisi, secondo successo di fila per Avellino. In un PalaDelmauro strapieno, con nutrita rappresentanza ospite e contestazione dei tifosi irpini che nelle trasferte vengono sempre contingentati per presunti motivi di ordine pubblico, Brindisi getta alle ortiche una partita che a metà terzo quarto sembrava vinta e cede alla rimonta di Avellino che finalmente gioca con orgoglio.
 
La sfida tra Jerome Dysone e Jaka Lakovic, tra il nuovo che avanza e il veterano col petto pieno di medaglie, prometteva spettacolo e sin dalle prime battute i due play dimostrano di non voler deludere le attese. Due triple per l'americano, due per lo sloveno, che però si scontra con la solita voglia di protagonismo degli arbitri e dopo 7 minuti è costretto ad accomodarsi carico di falli dopo aver ricevuto un tecnico. La panchina fa fatica a trattenere la rabbia dell'ex Barcellona, Vitucci non è da meno e anche lui è sanzionato col tecnico. Brindisi prova a prendere il largo con Snaer, ma il terzo fallo di James ne frena l'allungo. Senza Lakovic, Avellino fatica a innescare i lunghi; Cavaliero alterna palle perse a "tiri ignoranti" che fanno centro, mentre un buon Dean, che in difesa si danna per contenere Dyson, riscopre l'antica passione e comincia a bruciare la retina avversaria. Brindisi scappa più volte sul +13 dimostrandosi infallibile dalla lunga distanza. Dyson imbuca altre due triple prima di accomodarsi a rifiatare, ma Brindisi non accusa la sua assenza trovando da Bulleri, sempre fischiatissimo in Irpinia, un valido sostituto. Bullo capitalizza in attacco le lacune difensive di Avellino e si fa notare anche per qualche palla recuperata. Vitucci prova ad affidarsi all'altro veterano della squadra, Hayes, che però non azzecca nulla e perde rapidamente fiducia.
 
In avvio di ripresa, Avellino azzera lo svantaggio col ritorno in campo di Lakovic e le triple di Dean e del multiforme Thomas; Brindisi riprende però a martellare da 3 con Dyson e Snaer. L'ennesima tripla di un irreale Dyson sigla il +9 a 7 minuti dalla fine (68-77). I padroni di casa non demordono e complici alcune scelte errate dell'attacco pugliese annullano lo svantaggio con Ivanov, che sfrutta l'assenza per falli di James e annichilisce il malcapitato Zerini. Il bulgaro sigla anche il primo vantaggio irpino (80-79) e negli ultimi 3 minuti il punteggio è un elastico che si allunga  e si accorcia sul filo dei nervi delle due squadre. Sul +1 interno, Caveliero forza una tripla senza senso e subito dopo perde banalmente la palla. Brindisi sbaglia prima con James, poi con Snaer, ma trova il canestro del sorpasso con l'intellingente Todic. Vitucci chiama time out e sulla rimessa Ivanov subisce fallo mentre sta schiacciando. Il bulgaro dalla lunetta fa 1/2, Brindisi fallisce il canestro della vittoria con Lewis e la palla finisce nelle mani di Cavaliero. La guardia, con 7 secondi da giocare, cancella dalla visuale ogni compagno, anche quelli più liberi, e si lancia in un folle coast to coast concluso col tiro decisivo. La palla balla sul bordo del canestro, attenta alle coronarie degli spettatori già provati dalle luculliane tavolate festive e termina, sul suono della sirena, all'interno del canestro. Cavaliero diviene l'eroe della partita, la prestazione monstre di Dyson accentua le recriminazioni dell'ormai ex capolista.