Il duello a suon di canestri tra Jeremy Richardson e Jason Rich rende piacevole la sfida tra Avellino e Cremona. I padroni di casa vogliono cancellare la beffarda sconfitta patita a Sassari, gli ospiti cercano punti per allontanarsi dall'ultima posizione. Le assenze di Taquan Dean e Brian Chase privano la gara di due sicuri protagonisti, ma in campo ci sono tanti giocatori che possono dare spettacolo. Accolto dagli applausi del suo ex pubblico, coach Gresta manda in campo un quintetto che si affida al fosforo di Woodside in cabina di regia e al talento di Rich in fase realizzativa. L'ex play di Norh Dakota ha il compito di sfiancare il dirimpettaio Lakovic sfruttando il maggiore atletismo, e infatti lo sloveno ne subisce la marcatura perdendo un paio di palloni e facendo fatica a innescare i lunghi. In assenza degli assist di Lakovic, infatti, Thomas e Ivanov attendono invano sotto le plance palloni giocabili. Per fortuna di Avellino, Richardson si sveglia dal torpore in cui cade troppe volte e comincia a prendersi tiri e macinare punti. Copione simile in casa Vanoli. Kalve e Spralja sono una presenza ingombrante sottocanestro ma la mano non è di quelle educate;Tripkovic incomincia con una tripla ma poi forza troppo; Ndoja e Kelly falliscono 4 liberi; il solo Rich, mettendosi in proprio, martella con costanza il canestro irpino. Dopo 10 minuti, il punteggio è di 18-15, con 13 punti di Richardson e 10 di Rich.
 
Richardson tira il fiato nel secondo quarto, pur restando in campo 10 minuti prende solo 2 tiri senza mai far canestro. Vitucci chiede più leadership a Jarvis Hayes, l'uomo da 427 partite in NBA scelto con numero 10 nel draft del 2003 (quello di Lebron, Melo, D-Wade, Bosh...e Milicic) che ad Avellino sta viaggiando a soli 8 punti di media. Con una sua tripla e un paio di liberi, Avellino tocca il +9 (37-28) ma Cremona rientra in gioco con un canestro eccezionale di Rich a fil di sirena. Il prodotto di Florida State, chiuso in un angolo dal raddoppio irpino, elude il tentativo di stoppata di Cavaliero e sigla il 37-32 con cui si va al riposo lungo. 
 
Rich comincia a sentire la fatica e l'attacco di Cremona è impallato. Gli ospiti si affidano al tiro dalla lunga distanza senza raccogliere frutti (1/7) e Avellino con Richardson tocca il massimo vantaggio (51-41). Cremona ha mille vite e rientra in partita col giocatore meno atteso. Sfruttando le amnesie irpine, Curtis Kelly (poco più di 4 punti di media nelle ultime 5 gare e a secco nel turno precedente contro Roma) inchioda un paio di schiaccite che danno fiato alla propria squadra. A cavallo tra fine del terzo quarto e inizio dell'ultimo, la Vanoli è a un solo canestro di distanza (55-53). Jarvis Hayes diviene finalmente decisivo: prima fa la voce grossa a rimbalzo, poi realizza 3 canestri in rapida successione che ridanno un margine di sicurezza ad Avellino (68-60), infine stoppa Jackson. Sembrerebbe fatta, ma Rich non è d'accordo e sigla i canestri che portano Cremona al -3 (74-70). Richardson vuole farsi perdonare le opache prestazioni di inizio stagione e infila la quinta tripla della sua gara, chiudendo finalmente i giochi. Il quinto fallo di Hayes, a 6 secondi dalla fine, spinge Vitucci a far entrare Biligha, e a quel punto un pugno di tifosi irpini fischia, incomprensibilmente, la scelta del coach. 
 
Avellino, comunque,  incamera la quarta vittoria e si prepara col morale alto alla sentitissima sfida contro Siena. Per Cremona, una battuta d'arresto che non è una bocciatura.