Quello che potrebbe sembrare uno sforzo disarmonico, in realtà è un flusso di attività che ha un singolo obiettivo: mantenere il basket di alto livello a Casale Monferrato.
Attenzione, però, perchè “alto livello” non vuole dire semplicemente avere una squadra di vertice, come peraltro è stata la Junior nelle ultime stagioni. Significa anche e soprattutto riuscire a creare le basi stabili per un movimento, in grado di operare sul lungo periodo, coinvolgendo istituzioni locali, imprese, famiglie, giovani. E Casale Monferrato è riuscito a creare tutto questo negli ultimi anni, portando alla creazione di una squadra da serie A accanto ad un movimento cestistico giovanile di grande successo, dove i ragazzi sono costantemente seguiti nella loro crescita come atleti e come individui, dove le infrastrutture sportive non sono mai mancate e alcune, come il PalaFerraris, addirittura ammodernate.
Dalle parole recentemente pronunciate dal patron della società Giancarlo Cerutti emerge un messaggio importante: siamo di fronte alla fine di un ciclo, che ha portato il basket monferrino fino al vertice nazionale. Ma mantenere vivo sul lungo periodo il movimento cestistico a Casale, anche se (temporaneamente) senza squadra di vertice è più importante che cercare di svenarsi economicamente per il breve periodo, cercando a tutti i costi l’iscrizione al campionato di LegaDue, con prospettive non necessariamente rosee.
Certo, la voglia di intrattenimento di alto livello è tanta e le iniziative dei tifosi finalizzate a raccogliere i fondi necessari per l’iscrizione alla LegaDue del prossimo anno sono quasi commoventi. Se vogliamo, l’ennesima dimostrazione che se si lavora con tutti gli stakeholder interessati, si riesce a produrre un prodotto in grado non solo di intrattenere ma di generare ritorni interessanti. Ma i cinquecento tesserati praticanti, i duemila spettatori a partita di media e i continui risultati positivi delle squadre giovanili (ragazzi e ragazze) sono risultati ancora più importanti perché duraturi, aspetto fondamentale soprattutto per un centro di circa 35.000 abitanti che ha recentemente visto decrescere la popolazione residente.
Le basi sono state gettate e sono solide. Come spesso succede in Italia, l’iniziativa di alcuni visionari ha portato alla nascita e alla maturazione una bellissima realtà cestistica in un piccolo centro di provincia. Un connubio già visto tante volte in Italia: Pesaro, Varese, Siena, Montegranaro e, ovviamente Cantù, società a cui Casale dovrebbe ispirarsi.
Che nessuno si disperi, dunque, perchè, come direbbe Tiziano Terzani, per la Junior Casale la fine potrebbe essere il suo (nuovo) inizio.