Onore al vincitore e onore allo sconfitto. Il tennis non ha il pareggio, ma stasera era da segno x in schedina. Il prossimo che da Roger per bollito o finito, lo inviterei a vedersi questa finale. Nole e Federer si scontravano per la 47esima volta in ATP e il serbo ha uno score di 9 vittorie a una, di cui due sull'erba nel 2014 e 2015. Ma lunga vita a questi due e metto anche Nadal nei tre campioni di lunga vita. Clonarli o renderli bionici decidete voi, ma il punto è non fateli smettere.
La finale da cinque ore di oggi, sarà ricordata per due motivi: il primo si chiama Djokovic. Nole troppe volte criticato e che piace a pochi, ha giocato un buon tennis, controllando forse troppo lo scambio. Questo gioco basato allo stare attaccato alla linea di fondo campo, mai ha provato ad avanzare a rete è un limite enorme per un giocatore che dovrebbe osare di più. I numeri li ha, la potenza gli va riconosciuta, ma il suo essere troppo difensivo è un grosso limite. Il secondo motivo, nemmeno a dirlo, si chiama Roger Federer da Basilea: lo svizzero non solo gioca cinque ore senza subire il colpo del match di Fedal, ma anzi gestisce la finale in maniera perfetta e tranquilla, non eccede mai nelle sue giocate e regala il suo bellissimo spettacolo. Il primo set è equilibrio con il 7-5 di tie break è il sinonimo di due giocatori perfetti al turno di servizio, ma lo porta a casa il serbo. Roger approfitta di Nole in modalità spento e gli rifila un bellissimo 6-1 nel secondo e a molti è venuto in mente il set di Nadal in semifinale. Il terzo è un altro tie 7-4 serbo, ma stavolta con dinamiche diverse: Nole passa in vantaggio 4-2, si fa rimontare e rischia di subire un break che poteva comprometterlo in maniera decisiva. Il quarto, Roger lo gioca bene e lo porta a casa 6-4 in modo pressochè perfetto e un solo break di differenza, seppur Roger ad un certo punto lo conduceva per 5-2.
Il quinto set è spettacolo: Roger brekka Nole sul 8-7 e va a servire per il match, ma sbaglia due match point davvero pesanti sul 40-15 per lo svizzero. Prima storica volta del 12-12 del quinto set in una partita di singolare e tie break che soride a Nole 7-3- Djokovic vince per la quinta volta il torneo e gli tocca il ballo dei vincitori con la Halep ( vittoriosa su Serena 6-2 6-2), eguaglia i cinque trofei di Borg e punta a aggiungere gli otto di Roger. Lo svizzero gioca una grande partita, di coraggio e cuore e davvero sembra essere tornato indietro di parecchi anni. La partita per Nole potrebbe essere l'ennesima finale in cui nessuno ricorderà lui: sarà per sempre la finale di un eterno ragazzo di 38 anni che gioca alla pari con il numero uno del mondo per cinque set e cinque ore di gioco. Un ragazzo e un tennista speciale di nome Roger: questo è il suo tempo e ci dispiace per gli altri, ma Federer speriamo duri ancora tanto e a lungo. Il tennis è lo svizzero e sono due concetti, due realtà connesse tra loro e lo saranno nei secoli.
Questa era la finale più corretta, quella partita spaziale che sognavamo: molto diversa e meno intensa del Federer vs Nadal, ma rimane una delle grandi classiche e speriamo ci sia presto la rivincita di Roger. Questi due sono i primi due del mondo e oggi ne hanno dato la prova più pura e bella. La speranza è che Nole possa crescere nel suo tennis e cancelli il suo modo difensivo di giocare e possa essere un campione totale anche in attacco. Roger basta rimanga questa bellissima versione: sereno e tranquillo, sicuro del suo tennis e dei suoi mezzi.
Perchè essere Rogeriani (mi scuso se dico la mia preferenza e tifo, ma oggi credo di poterlo fare) significa essere innamorati di un Dio, di un extraterrestre chiamato sua Maestà Re Roger Federer comunque vada nelle sconfitte ( riconoscendo il valore di Nole in questo caso) e nelle vittorie. Come on, Roger oggi e per sempre nei secoli. Arrivederci Wimbledon, arrivederci All England Club e al prossimo anno su quel Centrale storico e bellissimo.