Un martedì di Wimbledon che sorride a metà per gli appassionati di tennis azzurro. Fabio Fognini vince una gara nella quale, a detta di molti, partiva sfavorito contro Frances Tiafoe, tennista probabilmente più erbivoro dell'italiano. Il giocatore di Arma di Taggia, però, ha dimostrato il contrario riuscendo a superare anche momenti del match molto complicati. L'americano vince il primo set, ma subisce la furia di Fognini che trionfa nel secondo e nel terzo. Nel quarto set l'azzurro va avanti anche di un break, ma spreca il vantaggio ed è costretto a chiudere la pratica Tiafoe al quinto. Al secondo turno Fabio Fognini affronterà per la quarta volta in carriera l'ungherese Marton Fucsovics partendo in vantaggio per 2-1 negli scontri diretti.
Escono, invece, Marco Cecchinato e Salvatore Caruso. Quest'ultimo era alla prima apparizione nel main draw del tempio del tennis dopo aver centrato l'accesso nel labirinto delle qualificazioni. Caruso era opposto al francese Gilles Simon circa un mese dopo la vittoria al Roland Garros contro lo stesso. L'azzurro non è riuscito a bissare la vittoria a Parigi e ha dovuto arrendersi al francese, più abituato a questa superficie. Ceck, invece, prosegue il suo momento buio. La decisione di separarsi da Vagnozzi non sembra aver ancora agevolato il palermitano che incassa la quarta sconfitta consecutiva al primo turno, ma soprattutto subisce un parziale pesante dall'australiano Alex De Minaur.
Deve rimontare un set Matteo Berrettini per proseguire il suo cammino qui a Londra. Il romano va sotto di un parziale contro Aljaz Bedene e si trova anche in svantaggio di un break nel secondo set. Lo sloveno si dimostra un avversario valido ed impensierisce Matteo più del previsto rispetto a quanto si pensava alla vigilia della gara. Il recente campione di Stoccarda, però, dimostra ancora una volta i fantastici progressi fatti fino a questo momento e riesce a vincere una gara che si è dimostrata ostica e complicata. Matteo Berrettini affronterà ora il cipriota Marcos Baghdatis, qui a Wimbledon per chiudere la carriera.