Terzo impegno, a Londra, per Roger Federer. Lo svizzero sfida nel tardo pomeriggio Jan-Lennard Struff. Ultimo match in programma sul Centrale, al termine della partita tra Serena Williams e Kristina Mladenovic. Tutto procede secondo l'ordine stabilito, la sorte tende la mano al campione in carica. Fuori Coric in apertura, ieri la dipartita di Cilic, sconfitto in cinque set da Pella - 2-0 Cilic poi lo stop per pioggia e il ritorno del sudamericano. Tabellone aperto, mancano reali insidie per l'elvetico.
Lo sguardo di Re Roger è però sul presente, occorre disinnescare la minaccia teutonica. Un solo precedente in archivio, proprio su questa superficie. Nel 2016, a Halle, 64 76 Federer. Il margine sembra rassicurante, la condizione del campionissimo buona. Due partite utili per sciogliere il braccio, per trovare la misura dei colpi. 3-0 a Lajovic, medesimo trattamento per Lacko. Duello in equilibrio nei sei giochi iniziali, lo strappo di Federer per sigillare la vittoria. Ricami in grado di inibire ogni tentativo di riscatto, di sopire ogni desiderio di battaglia.
Struff approda al terzo turno senza eccessive pretese. Miglior risultato in carriera qui a Wimbledon, in precedenza solo un secondo turno nel 2013 - quattro le eliminazioni al primo turno. Percorso tortuoso, W al quinto con Mayer, maratona con Karlovic a seguire. Anche qui cinque set, 13-11, questo il punteggio del parziale decisivo.
Poco da perdere, il nativo di Warstein può entrare in campo con mente libera, assorbire l'atmosfera del Centre Court e scendere a patti col rischio. L'obiettivo è chiaro, affiancare Federer almeno per buona parte del confronto. Il pronostico è secco, tutti vedono Roger ampiamente favorito, una questione di bagaglio, di esperienza, di classe.
Nel complesso, meno di tre ore in campo per Federer. Preziose energie nel serbatoio da utilizzare nella seconda settimana - per rendere l'idea, Struff ne ha giocate quasi quattro solo con Karlovic. L'uomo di Basilea deve ancora concedere palla break, intoccabile pallina alla mano sceglie da consumato attore quando affondare la lama, pronto a scrivere l'ennesimo capitolo di una storia in apparenza senza fine.