Serena Williams rappresenta la principale incognita del corrente torneo di Wimbledon. Lontana per classifica - n.181 del ranking - ma comunque testa di serie in virtù di un passato senza eguali - n.25. Un premio per la sette volte campionessa, un trampolino da sfruttare al meglio. Poche le partite in stagione, nessun acuto degno di nota. Al Roland Garros, ritiro prima del match con Maria Sharapova. Condizione in divenire, alcune settimane di stop per preparare il rientro a Wimbledon. Non è al meglio, è evidente, eppure spaventa, per quella personalità che riesce a trasportare in campo anche in periodi "oscuri".
La prima settimana è fondamentale, perchè può permettere alla Williams di trovare le coordinate di campo, di eliminare alcune tossine. Contro la Rus, un concerto di vincenti ed errori, 75 63 il risultato finale. Oggi, sul centrale, completa il programma, è il terzo incontro. Federer e poi Serena, certificato di nobiltà. L'accoppiamento è favorevole, la bulgara Tomova è alle "prime armi" qui a Wimbledon, sta conoscendo in questi giorni l'enormità del tempio. Tre match di qualificazione, a seguire l'affermazione con la Smitkova. L'impatto con Serena è fragoroso, tredici anni di differenza, un abisso in termini di risultati. La Tomova rischia di pagare l'inesperienza, di soffrire palcoscenico e rivale di turno.
Non esiste tra le due nessun precedente, ma la bilancia pende come detto dalla parte della Williams. Un sorteggio benevolo sembra pilotare Serena alla fase cruciale della competizione. In caso di successo, il torneo riserva Maria o Mladenovic, due tenniste che la fuoriclasse di Saginaw può battere anche non al 100%. Lo snodo rischia di essere al quarto turno con la Keys, connazionale in grado di reggere l'urto. Serena non si cura al momento di possibili incroci, procede un passo alla volta, sa di non poter stilare tabelle certe. Ogni giorno può essere prezioso, ogni partita può portare qualcosa. Sguardo sulla Tomova, luci su Serena.