Venus Williams, finalista nella scorsa edizione con la sorella Serena, saluta l'Australian Open 2018 all'alba, stoppata da una Belinda Bencic formato extra-lusso. L'attesa della vigilia trova conferma in campo, la svizzera pone la firma sul suo ritorno ad alto livello dopo le avvisaglie dei precedenti mesi. Match di alto profilo, perché il braccio della Bencic è sciolto, la mente sgombra. Il tennis sgorga così naturale, lo spettacolo è gradevole. Il primo parziale si risolve nella sua zona intermedia, quando l'elvetica si guadagna il vantaggio e regge al tentativo di rientro di Venus. Il secondo ha la sua fase cruciale in chiusura, lì dove il muro eretto dalla Williams presenta le sue crepe. 63 75.
Salta la naturale fase di approccio, il confronto regala, fin dai primi scambi, soluzioni degne. Rovescio lungolinea di Venus, perentoria replica pallina alla mano di Belinda. Ogni game contiene una gemma da conservare, una pennellata da ammirare e rivedere. Il dritto inside-in con cui la Bencic trafigge la rivale nel quarto gioco, il passante stretto di rovescio della Williams nel successivo frangente. Il punteggio resta però in equilibrio, perché la giocatrice al servizio non presta il fianco, almeno fino al 33. Qui, come detto, l'interrogativo trova risposta. La Bencic ha tre palle break in sequenza. Sulla prima, miracolo difensivo di Venus, costretta poi a capitolare. Il rovescio si affoga in rete, l'americana conferma qualche patema nel colpire in arretramento. Ultima chiamata, per la Williams, poco dopo. Ha anche lei tre opportunità in serie, ma la Bencic è definitivamente recuperata anche dal punto di vista mentale. Con coraggio affronta la situazione, gioca se possibile ancor meglio. Ricuce, annulla una quarta chance e spedisce all'angolo Venere. 53, 63 con il secondo break di stampo svizzero.
La Williams esce meglio dai blocchi nel secondo, confeziona subito la rottura, nonostante una Bencic meravigliosa per applicazione (spettacolare recupero sul lob di rovescio di Venus). Il vantaggio permane fino al quarto gioco, quando la svizzera alza i giri del motore in risposta. Il dritto è debordante, tornano, per la Williams, le difficoltà a gestire palline profonde, nelle stringhe delle scarpe. 22. Sorpasso con un turno senza patemi in battuta. 32. Da qui inizia una sorta di assalto, perché ogni turno al servizio si trasforma per Venere in una via crucis. Annulla due palle break nell'ottavo gioco, ai vantaggi sigilla il 55. Questione di tempo, perché la maggior freschezza - di pensiero e azione - della Bencic è evidente. Epilogo sul 65. La Williams conquista i primi due 15, ma è preda poi della scarica di dritto della Bencic. Una combinazione dritto-dritto ai due angoli segna la fine dell'incontro. Il sorriso di Belinda è radioso, Venus abbandona con eleganza il rettangolo.
Bencic - V.Williams 63 75