Kevin Anderson, secondo pronostico, si aggiudica l'edizione 2018 del Mubadala World Tennis Championship. Il sudafricano supera nell'atto conclusivo lo spagnolo Roberto Bautista Agut - 64 76(0). Percorso netto per Anderson, bravo a regolare in precedenza Pablo Carreno Busta e Dominic Thiem. Un successo che conferma l'ottimo momento del ragazzo di Johannesburg e che non sbiadisce nemmeno di fronte alle assenze pesanti di Nadal - forfait anche a Brisbane - e Djokovic - problemi al polso, programmazione da rivedere.  

Il set inaugurale trova la sua soluzione nelle battute iniziali. Anderson è aggressivo in risposta, toglie tempo e spazio a Bautista e costruisce la rottura. Al servizio, come nelle precedenti giornate, il sudafricano si conferma ingiocabile. Concede un 15 nei primi due turni pallina alla mano. Bautista prova a manovrare da fondo, a mantenere quantomeno la scia, ma il tabellone rafforza l'assunto. Quando Bautista, nel sesto gioco, si affaccia a 30, Anderson rispolvera il servizio e confeziona l'ace esterno - 42. Lo spagnolo rinvia la resa nel decimo game, risale la corrente e cancella set point con un passante e uno splendido dritto sulla riga, deve però capitolare poco dopo. 64. 

Maggiore pathos regala il secondo parziale. Bautista si fa minaccioso in risposta, Anderson deve per la prima volta nel torneo risolvere alcuni quesiti. Il sudafricano neutralizza la prima opportunità di rottura con un miracolo di difesa e reazione. Passante incrociato di dritto da circoletto rosso, illusione che sfuma sul passante, questa volta dal fronte spagnolo, seguente. 20. Qui Anderson espone una solidità mentale importante. Non naufraga, tutt'altro. Spinge appena può col dritto, costringe Bautista al fuorigiri e ricuce. In pochi minuti è 22. Inizia una serie di giochi di difficile lettura, si procede su un equilibrio sottile. Bautista rischia nel settimo gioco, si aggrappa alla partita e dipinge un rovescio d'élite. 43. La magia svanisce sul 30/30 del game successivo, quando lo spagnolo affonda in rete un dritto comodo. Pioggia di gratuiti, tensione palpabile. Anderson soffre più del rivale, ma è lì, sul pezzo. Si giunge al prolungamento. Una sola direzione, perché il sudafricano firma subito il minibreak, poi sigilla l'allungo con la battuta. Bautista non riesce a smuoversi dal "palo", anzi incassa nuovamente. 50, preludio al 70, severo, che archivia la contesa. 

Anderson - Bautista 64 76(0)